Covid, Palù: “Basta allarmismi, crisi alle spalle. Di nuovi casi ne avremo sempre”
di ALESSANDRO MALPELO
Basta allarmismi”. Un conto sono i soggetti che al rientro dai viaggi possono ritrasmettere il virus, e vengono fermati. Altra cosa è la sindrome da Covid-19. Perché il vero malato, quello che ha bisogno dell’ospedale, nei reparti si vede sempre meno. In questi giorni arrivano notizie assilllanti di rimbalzi, quota mille, ma i casi gravi sono rari, i nuovi positivi al tampone quasi tutti asintomatici. Strano? “Contagi ce ne saranno sempre – afferma Giorgio Palù, il più illustre virologo italiano –, dovremo convivere con questo virus con le giuste precauzioni, ma senza andare nel panico”.
Professor Palù, la gente sente parlare di escalation di casi positivi, e pensa che siano altrettanti malati.
“Questo è sbagliato, è allarme ingiustificato. La cautela è opportuna ma in Italia sembriamo rimasti ai tempi dei Capuleti e Montecchi, divisi tra guelfi e ghibellini, negazionisti e catastrofisti. Ho l’impressione che si stia facendo del terrorismo biologico; una campagna della paura. Ci vorrebbe l’indimenticabile Umberto Eco, uno dei padri della semiologia moderna, a ricordarci il peso delle parole. Termini come morbosità o letalità hanno un significato preciso da non equivocare. Un conto è avere 5mila letti tutti occupati, la terapia intensiva sovraffollata senza respiratori. Oggi non è così”.
Dunque avrebbe poco senso mettere in croce la movida?
“Una volta prese le giuste precauzioni, l’epidemia sotto controllo può fare il suo corso come ha sempre fatto, e questo virus può anche rinforzare il sistema immunitario. Nessuna pandemia ha mai estinto il genere umano. Guardiamo ai numeri con occhio critico. In Italia si stimava una mortalità del 13,68%, in India dell’1,2, in Russia dell’1,5, negli Usa del 3. Stiamo imparando che dobbiamo convivere con il virus. Un mondo a zero contagi è utopia”.
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