Elezioni, Bonaccini: “M5S dovrà decidere se stare da una parte o dall’altra”
dalla nostra inviata CONCHITA SANNINO
Bonaccini che dice no a
“una gestione da Roma”, Toti che spinge la propria campagna elettorale
al grido sempre filoleghista di “l’autonomia ce la meritiamo”. E ora,
verrebbe da chiedersi, come finisce tra le Regioni e lo Stato?
E, soprattutto, quale prezzo pagano l’architettura costituzionale e i
cittadini in termini di assetto nazionale e di diritti uguali per tutti,
specie dopo le iniziative o i machismi di qualche governatore in fase
di pandemia ?
Sono domande che non si esplicitano del tutto, ma aleggiano, con
differenti punti di vista, nella penultima giornata del Meeting Cl di
Rimini che si apre con il più asettico titolo “50 anni di Regioni,
l’architettura dell’Italia alla prova”, cui partecipano appunto il
governatore ‘padrone di casa” in Emilia Stefano Bonaccini e il
presidente della Liguria Giovanni Toti candidato al bis per il 20 e 21
settembre (gli unici in presenza).
Con loro, i colleghi Jole Santelli della Calabria, Massimiliano Fedriga
del Friuli, Luca Zaia del Veneto (collegati in streaming), con un
intervento anche di Maurizio Fugatti, provincia autonoma di Trento e del
presidente emerito della Corte Costutuzionale Sabino Cassese.
Bonaccini: “I 5S decidano da che parte stare”
Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, interviene
sul dibattito relativo alla alleanza fra i dem e i 5Stelle alle prossime
elezioni. “Il M5S dovrà decidere se stare da una parte o dall’altra”,
ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni, al Meeting di
Rimini, intervistato da Skytg24.
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