Referendum 20 settembre, di cosa parliamo quando parliamo di correttivi

Le riforme costituzionali e l’elezione del Colle

Sul tavolo ci sono anche tre disegni di legge costituzionali. Li hanno presentati Leu, con il senatore Federico Fornaro, e il Movimento, con Brescia. Propongono di cancellare le distinzioni «anagrafiche» tra le due Camere: abbassare a 25 anni l’età minima per essere eletti e a 18 anni quella per votare per il Senato, come è per la Camera. E di superare l’elezione «su base regionale» del Senato (oggi prevista espressamente dalla Costituzione, all’articolo 57) . Anche questo potrebbe «correggere» la rappresentanza tra i territori. Tra i nodi da affrontare c’è quello dei delegati regionali: il loro numero fondamentale per quanto riguarda l’elezione del Presidente della Repubblica,dovrà essere rivisto, riequilibrando il rapporto numerico tra parlamentari e delegati stessi: al momento la Costituzione prevede tre delegati per ogni Regione eccetto la Valle d’Aosta (articolo 83 della Carta). Secondo i critici, così peserebbero troppo.

I regolamenti

Altro correttivo reso necessario dalla riduzione di deputati e senatori è quello che riguarda i regolamenti parlamentari e la loro revisione. Negli ultimi mesi, infatti, s’è aperto un dibattito su come affrontare il nodo delle commissioni. Al momento i parlamentari sono suddivisi ciascuno in commissioni di competenza. Con il taglio si aprono tre vie su cui si sono scontrate le forze politiche : una riduzione del numero dei membri per commissione, una riduzione delle commissioni stesse o uno «sdoppiamento» dei parlamentari in diverse commissioni.

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