Di Maio: «Rispettare il patto con il Pd Italia viva? Non chiude alla riforma»
I sostenitori del no temono che dietro il taglio dei parlamentari ci sia un attacco all’istituzione Parlamento e che se ne voglia minare efficienza e rappresentanza.
«Non mi si dica che viene tagliata la rappresentatività quando vediamo a ogni elezione parlamentari nominati dai partiti ed eletti in altri collegi elettorali. Io credo che un po’ di sano realismo possa far bene all’Italia».
E se alla fine il Pd decidesse per la libertà di coscienza? Sarebbe legittimo?
«In democrazia fortunatamente c’è libertà di pensiero ed espressione e dunque tutto è legittimo, fin quando non viola la libertà o la sensibilità altrui. Ad esempio quella degli italiani, che hanno visto un intero Parlamento schierarsi per il si e poi – come lei ipotizza – cambiare idea. Non lamentiamoci se poi la fiducia nelle istituzioni è ai minimi storici. Dobbiamo riavvicinare le persone alla politica anche attraverso un bagno di umiltà della politica stessa».
Ma non si faceva prima a ridurre gli stipendi dei parlamentari, se si volevano tagliare i costi?
«Io sono per una normalizzazione degli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Bisogna aprire una riflessione in questo senso. Sono stipendi che in questa fase non sono più accettabili e poi non si capisce perché qualsiasi lavoratore normale abbia degli obblighi di presenza, sia nel pubblico che nel privato, mentre un parlamentare può tranquillamente andarsene in ferie per 3 mesi senza risponderne a nessuno. Normalizzare è la parola chiave. Normalità».
Per Salvini le priorità sono sbarchi e migranti. Eravate insieme al governo. La stupisce il cambio di rotta?
«Diciamo che è un po’ monotematico, ma non voglio commentare le sue eterne contraddizioni. La questione dei flussi per il governo è di fondamentale importanza».
Molti contestano il «taglio lineare». Lei è favorevole a mettere fine al bicameralismo paritario?
«Non sono d’accordo. Con superficialità viene da anni dato per scontato che l’insieme dei problemi che affligge il nostro sistema istituzionale sia il bicameralismo perfetto, ovvero la assoluta parità tra Camera e Senato nel procedimento legislativo, sancita dall’articolo 72 della Costituzione. Questa argomentazione scarica ingiustamente sul sistema istituzionale le inefficienze di una classe politica frammentata».
Per Zingaretti il voto delle Regionali peserà sugli sviluppi della situazione italiana. E’ vero?
«Avrà un peso come ogni voto, ma tenderei a separare la tenuta dell’esecutivo da esiti di elezioni territoriali».
Quindi non cambierà nulla per il governo?
«Credo che la politica in questo momento debba concentrarsi sulle risposte da dare ai cittadini, soprattutto ai giovani».
Però Crimi ha detto che se il Pd perde alle Regionali è perché ha governato male e non vi ha ascoltato.
«Non ho interesse a esprimere sentenze sui se o sui ma. Non l’ho mai fatto e non comincerò ora».
Il vero punto di domanda sulla legge elettorale è Italia Viva. Ci si può fidare di Renzi? Il loro capogruppo dice che la legge elettorale non è la priorità e che il calendario di settembre è già pieno.
«Non ha detto che non sia importante farla».
Ci sono alcuni vostri parlamentari per il no. Il taglio dei parlamentari è una vostra battaglia da sempre. Saranno presi provvedimenti?
«Tre o quattro parlamentari su centinaia mi sembra un dato naturale».
Sulla scuola ci sono molti ritardi, niente da rimproverare alla Azzolina? Per Zingaretti serve più coordinamento.
«Il diritto allo studio è sacrosanto e ho ben compreso le difficoltà delle famiglie durante il lockdown. Ma diciamoci pure che la Azzolina ha ricevuto minacce vergognose. Non sono il tiro al bersaglio o la ricerca del capro espiatorio a migliorare le cose».
Molti contestano il ruolo di Casaleggio dentro il Movimento. Crimi ribatte che è un pilastro e non si tocca. Il suo ruolo può essere rivisto, per dare più chiarezza al. Movimento? In che modo?
«Io credo che il Movimento non debba commettere l’errore di inquinare il dibattito pubblico e sociale con le proprie dinamiche interne. Ed è evidente che se il Movimento evolve, evolvono anche tutte le sue articolazioni».
Ma lei è favorevole a una nuova associazione 5 Stelle, senza Casaleggio, che detenga simbolo, piattaforma per il voto e liste degli eletti?
«Penso che questi temi sia giusto affrontarli agli Stati Generali».
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