Basta caos. Solo la scuola ci farà ripartire
di ELENA UGOLINI
Lo ha detto in modo chiaro Mario Draghi al Meeting di Rimini alcuni giorni fa: «I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri…Se guardiamo alle culture e alle nazioni che meglio hanno gestito l’incertezza e la necessità del cambiamento, hanno tutte assegnato all’educazione il ruolo fondamentale nel preparare i giovani a gestire il cambiamento e l’incertezza nei loro percorsi di vita, con saggezza e indipendenza di giudizio»
Davanti al caos che regna rispetto alla riapertura delle scuole vale la pena rileggere attentamente queste parole di Draghi. Che cosa è prioritario per i giovani, adesso? Tornare nei luoghi dove possono crescere. Si parla sempre di scuola, ma non dobbiamo dimenticare che esistono anche le università, i centri di formazione professionale e gli ITS (percorsi post diploma ). I ragazzi devono poter ritornare a costruire la loro vita! Tutti sarebbero disposti a sottoscrivere le parole di Draghi, ma nessuno, in concreto, è veramente disposto a cambiare.
E’ mai possibile che i corsi di recupero previsti dal primo settembre siano considerati “attività di didattica ordinaria” solo per gli studenti e non per i docenti che chiedono di essere pagati per queste ore “non previste” dal contratto? Che cosa possono pensare di noi i ragazzi?
I banchi non sono ancora arrivati e nelle scuole dove ci sono è un’impresa avere bidelli che li spostino perché molti di loro sono lavoratori fragili (basta avere più di 55 anni per poterlo essere). Come potremo essere pronti?
Pages: 1 2