Covid corre in Italia, “va peggio, gli italiani lo sappiano”

I focolai aumentano per la quarta settimana consecutiva: 1374 quelli attivi, dei quali 490 nuovi. Spesso scaturiti, stante la “trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale”, dagli assembramenti da movida e dal mancato rispetto delle regole di distanziamento fisico “sia sul territorio nazionale che all’estero”, scrivono Iss e Ministero della Salute, evidenziando “la presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale”.

Insomma, quest’ondata estiva, che sta travolgendo pure vip e starlette non risparmiando gli sportivi preoccupa parecchio. “È fondamentale mantenere una elevata consapevolezza circa il peggioramento della situazione epidemiologica – si legge nel rapporto di Iss e Ministero della Salute – e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”. Quindi un monito a rispettare la quarantena e le altre misure. Ai 94 mila tamponi certificati in tutta Italia nelle ultime 24 ore andrebbero aggiunti in realtà quelli rapidi, che non compaiono nella contabilità del Ministero. Tra le regioni torna in testa per nuovi positivi la Lombardia con 286 casi, seguita dall’Emilia- Romagna con 171 e dal Lazio con 152. A 132 il Veneto, a 130 la Campania, 57 i casi scoperti in Sardegna oggi. Per ora i posti occupati in terapia intensiva restano stabili (-2 nelle ultime 24 ore), ma gli effetti di questo periodo di spostamenti e assembramenti si potranno valutare nelle prossime due-tre settimane, avvisano gli esperti.

“La popolazione deve essere consapevole del peggioramento della situazione”, il senso di una delle conclusioni del report di Iss e Ministero del Lavoro. Una situazione, quella che vive oggi l’Italia, “che richiede un intervento immediato con politiche attive”, ragiona Lopalco. “Le regole dell’epidemiologia sono sempre le stesse, il virus Sars-Cov2 pure. Non sta cambiando – spiega l’epidemiologo – i 1411 nuovi casi di oggi sono diversi da quelli da febbraio-marzo perché con le politiche di sorveglianza stiamo individuando casi che non vedevamo, molti asintomatici. Se da un lato è una buona notizia, dall’altro bisogna fare molta attenzione a concentrarsi solo sul fatto che le rianimazioni sono sostanzialmente libere. Se questa curva la facciamo crescere senza controllo – dice Lopalco – le rianimazioni torneranno a riempirsi”. L’obiettivo deve essere “rallentare l’andamento della progressione del contagio, appiattire la curva epidemica. Oggi abbiamo gli strumenti tecnici per farlo – va avanti l’epidemiologo – e dobbiamo lavorare in questa direzione, puntando sull’identificazione dei casi, anche asintomatici, e l’isolamento”. Il rischio, conclude Lopalco, è “ritrovarsi nelle condizioni di Francia e Germania”.

L’HUFFPOST

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