“Nubifragi sempre più devastanti”. Il climatologo: Italia troppo fragile

di GIOVANNI PANETTIERE

Roma, 31 agosto 2020 – “Bombe d’acqua, maxi frane, strade trasformate in torrenti di detriti e fango non sono eventi sporadici. Le statistiche evidenziano come siano fenomeni sempre più frequenti e ad intensità crescente che hanno una loro connessione con i cambiamenti climatici in atto di cui l’uomo non è mero spettatore, ma ha una buona dose di responsabilità”. All’indomani della tragedia di Marina di Massa, dove due sorelline sono morte travolte da un albero raso al suolo da una tromba d’aria, il fisico del clima del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), Antonello Pasini, sonda le cause a monte del clima impazzito di questi ultimi anni.

In che modo il surriscaldamento globale determina disastri naturali così violenti?

“Il fatto di avere un suolo e soprattutto il Mediterraneo più caldi col passare degli anni fa sì che il mare, da un lato, produca una grande quantità di molecole di vapore acqueo, cioè mattoni su cui si plasmano le nuvole dalle quali scaturiscono pioggia e grandine, dall’altro, fornisca calore, quindi energia, all’atmosfera che, per autoregolarsi, non gode di libero arbitrio, ma segue le leggi della termodinamica”.

Tradotto?

“Non può fare altro che scaricare violentemente sul territorio questo surplus di energia che è andata incamerando”.

Alla fine siamo noi uomini a pagarne i costi, anche in termini di vite umane..

“Vero, ma non dimentichiamo che i modelli scientifici sui cambiamenti climatici imputano all’uomo i fattori determinanti il surriscaldamento globale. Dalle emissioni di gas serra all’agricoltura non sostenibile, passando per la deforestazione e il consumo del suolo”.

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