Libia, Di Maio torna a Tripoli: “Consolidare la tregua”
di VINCENZO NIGRO
ROMA – Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio vola questa mattina a Tripoli in un momento delicato nella vita del governo guidato da Fayez Serraj e nato nel 2016 con la benedizione delle Nazioni Unite. Il presidente Serraj ha appena sospeso dalle sue funzioni il ministro degli Interni Fathi Bishaga, l’uomo che aveva coordinato le forze militari di Tripoli nella difesa dagli attacchi del generale Haftar (non c’era un ministro della Difesa). Lo scontro fra Serraj e Bishaga mette in imbarazzo innanzitutto la Turchia, che ha “salvato” il governo Serraj dall’offensiva di Haftar, ma lo ha fatto stringendo un rapporto fortissimo proprio con Bishaga: il capo dei servizi turchi, il capo della Difesa e lo stesso Erdogan hanno creato un rapporto diretto con Bishaga.
Di Maio a Tripoli non vuole entrare nello scontro politico fra i vari personaggi del governo, ma la fibrillazione con Bishaga preoccupa Roma così come altri Paesi europei e gli stessi Stati Uniti: Bishaga negli anni ha collaborato intensamente soprattutto nella lotta al terrorismo, ritagliandosi un ruolo importante a partire dalla battaglia che il governo di Tripoli ha condotto nell’estate del 2016 per liberare Sirte dall’Isis.
Serraj adesso ha sospeso Bishaga dopo la cattiva gestione della piazza durante le proteste degli ultimi giorni: il sospetto è che Bishaga possa aver fomentato parte delle proteste per mettere in difficoltà il governo Serraj.
Di Maio a Tripoli proverà a capire personalmente cosa sta accadendo, ribadendo però che questo è il momento per spingere verso un accordo definitivo di cessate-il-fuoco con le autorità della Cirenaica guidate dal presidente del Parlamento Agila Saleh.
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