Rientro a scuola, la grana dei professori «fragili»: le regole anti-furbetti

Alcune tipologie cronico degenerative, come per esempio le patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche o patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche (indipendentemente dall’età). A definire la condizione di fragilità del lavoratore – conclude l’Iss – non basta l’età avanzata, devono sussistere due o più patologie preesistenti che, in caso di contagio da Sars-CoV-2 potrebbero determinare «un esito più grave o infausto».

L’esonero

Anche le misure per tutelare i lavoratori fragili possono essere diverse: prima di pensare all’esonero vanno valutate le alternative, come lo smart working in caso di lavoro di segreteria, il cambio di mansioni (lavorare a progetti scolastici invece che in aula), la rimodulazione della forma di lavoro (stare con piccoli gruppi di studenti invece che con l’intera classe). Non solo, nel caso si arrivi a prescrivere l’esonero non è ancora ben chiaro quali regole si applichino al lavoratore che è tecnicamente in malattia: col passare dei mesi infatti lo stipendio tende a ridursi drasticamente.

La 104

Tra i dirigenti del ministero serpeggia il timore che, chi davvero non vuole tornare in classe o muoversi da regione a regione possa richiedere la 104, cioè il particolare regime riservato a chi ha a carico la cura di un familiare non autosufficiente e che di solito serve anche a tutelare i lavoratori con genitori molto anziani. Per ora dati non ci sono e per chi dovesse abusare di misure alle quali non ha diritto rischia non solo il licenziamento ma anche la denuncia.

CORRIERE.IT

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