Vaccino anti influenza, farmacie senza dosi. I medici di base: “Siamo già in ritardo”

Il rischio è, appunto, che anche un cittadino in buona salute che si è sempre vaccinato abbia difficoltà a farlo perché mancano le dosi da acquistare in farmacia (da farsi poi iniettare dal medico di base).

A complicare la situazione c’è il fattore tempo. Secondo i medici di famiglia nessuna regione avrà concretamente a disposizione i vaccini “se non dalla terza settimana di ottobre”. “È tardi, bisogna anticipare tutto a fine settembre“, osserva Scotti, perché in tempi di Coronavirus la vaccinazione anti influenzale non sarà più come prima. Da dimenticare le sedute di vaccinazioni con trenta, quaranta pazienti per volta – basti pensare, dati della Fimmg, che su 10 milioni di vaccinazioni in Italia 6-7mila sono fatte dai medici di famiglia –, si dovranno osservare le distanze e i divieti di assembramento.

Certo è, spiegano gli epidemiologi, che la produzione di vaccini non può essere aumentata di tanto in poco tempo. Non sarà possibile quindi espandere all’infinito il numero di dosi in circolazione. Ma “vaccinarsi è sempre importante e adesso lo è ancora di più”, spiega Paolo Bonanni, docente di Igiene generale e applicata all’Università di Firenze. Una vaccinazione che quest’anno è anche strategica perché “influenza e Covid hanno una sintomatologia sovrapponibile e un medico che si trova davanti un paziente con tosse, febbre e raffreddore se sa che ha fatto il vaccino anti influenzale, anche se non ha un’efficacia del 100%, potrà guardare ad altre patologie”. Gli ultimi mesi hanno insegnato che una diagnosi più veloce consente di accedere prima a cure specifiche, di isolare il caso, tracciare i contatti e avere esiti finali più rassicuranti. Ma non solo. “C’è uno studio, che ha bisogno ancora di molte verifiche, in base al quale sembrerebbe – aggiunge Bonanni – che chi ha avuto l’influenza stagionale abbia maggiori ricettori per il Covid”. Insomma che il virus dell’influenza faciliti l’ingresso del Sars-Cov2. La terza motivazione è che “tutti i virus possono favorire la sovrapposizione di batteri, i virus sono associazioni per delinquere, meno ce ne sono meglio è”, conclude Bonanni.

QN.NET

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