Coronavirus, in una settimana il 38% di casi in più. La curva è in risalita ma è record di tamponi

La crescita dei casi si accompagna anche all’incremento dei tamponi, altro dato ormai molto evidente. Nei sette giorni fino al primo settembre i test sono stati ben 600mila, nelle due settimane precedenti erano stati rispettivamente 483mila e 325mila. In generale, fin dall’inizio dell’epidemia poche volte si sono superati i 350mila esami (in un solo altro caso si sono toccati i 400mila). Questo significa che quella finita martedì è stata la settimana record, con alto distacco, per i tamponi. Da più parte si chiede un aumento degli esami, che a giudicare dai numeri questa volta potrebbe essere veramente iniziato. I prossimi giorni diranno se le regioni italiane riescono a farne anche più di 100mila al giorno.

Lo screening mirato funziona

La percentuale dei casi positivi rispetto agli esami è molto variabile da regione a regione. Si va dal 3,66% e il 3,42% di Sardegna e Campania, allo 0,63% del Friuli. La Lombardia e la Toscana stanno a 1,58%, il Piemonte all’1,75%, l’Emilia all’1,38%. La media nazionale è dell’1,5% ed è superiore rispetto a quella delle settimane precedenti (1,35%, 1,05%, 0,85%, 0,55%). È il segno che l’incremento dei casi non è solo legato a quello dei tamponi, che risultano più efficaci. Probabilmente vengono fatti in modo maggiormente mirato, puntando oltre che sugli screening a chi rientra anche ai contatti a rischio dei positivi, che come visto sono in aumento.

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