Disoccupazione Usa meglio di attese, ma Nasdaq piega i listini. Piazza Affari chiude a -0,8%

A Wall Street i manager passano all’incasso dopo i record

Lo scorso mese, i manager statunitensi hanno venduto 6,7 miliardi di dollari in azioni delle proprie società, approfittando dei record degli indici e dei rialzi senza freni di molti titoli – dopo i minimi toccati a marzo in piena pandemia – per passare all’incasso, il maggiore dal novembre 2015. È quanto emerge dai dati compilati da Smart Insider per il Financial Times, che si basano sulle azioni di 1.042 tra amministratore delegati, direttori operativi e presidenti di società quotate. I dati raccolti hanno catturato le vendite di azioni per almeno 10.000 dollari di società con una capitalizzazione di almeno 1 miliardo.

Sul Ftse Mib ko Exor, Bankia vola del 33% a Madrid

Sul Ftse Mib, protagonista Banco Bpm (+3,8%) grazie all’appeal dei bancari per le prospettive di consolidamento, pesante Exor(-4%) dopo la semestrale. Male St, Atlantia e le utility. Positivo il comparto auto in Europa come in Italia con Fiat Chrysler e Pirelli tra i migliori nel paniere delle big. A Madrid +33% Bankia e è11% Caixabank.Leggi anche

Fuori dal Ftse Mib scatto Mediaset e Tiscali

Fuori dal listino principale in rally Tiscali, che dall’accordo con Tim attende un miglioramento dell’Ebitda già a partire dall’ultimo trimestre 2020 e una generazione addizionale di cassa, nel biennio 2021-2022, di oltre 35 milioni.
Continua a correre Mediaset, che si riporta sui valori di giugno, dopo che la Corte Ue ha stabilito che la decisione della Agcom, derivante dalla legge Gasparri che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% di Mediaset, è contraria al diritto europeo. Il mercato si attende ora che il Biscione si sieda al tavolo delle trattative con i francesi per risolvere una querelle che dura ormai da anni. Inoltre, Mediaset ha sottolineato che se cadessero i vincoli di convergenza fra Tlc e media, valuterà ogni opportunità nel settore Tlc, a partire dalla rete unica in fase di definizione. «L’obiettivo potrebbe quindi essere Tim, ma non è chiaro come possa essere realizzata una convergenza fra le due società o se l’idea sia creare del business integrato», scrivono gli analisti di Equita. La possibile riforma della legge Gasparri sul pluralismo dell’informazione mette le ali a molti titoli dell’editoria con ampie ricoperture su Mondadori, Rcs Mediagroup e Class.

Spread stabile, ma sopra quota 150 punti

Chiusura in lieve rialzo per lo spread BTp-Bund. A fine giornata il
differenziale di rendimento tra il decennale benchmark
italiano dicembre 2030 (IT0005413171) e il Bund di pari
durata è indicato a 155 punti base, due in più rispetto ai 153 punti del finale di ieri. In rialzo, all’1,08%, anche il rendimento del decennale italiano benchmark rispetto all’1,06% dell’ultimo riferimento.

Andamento dello spread Btp / Bund

Petrolio in calo, euro frena a 1,18 dollari

Debole il petrolio: i future del Wti ottobre trattano sotto i 40 al barile, quelli del Brent novembre sotto i 43 dollari. Per quanto riguarda il valutario, l’euro passa di mano a 1,1815 dollari (1,1813 alla chiusura precedente) dopo essere sceso anche sotto la soglia degli 1,18. A inizio settimana la moneta unica era salita sopra la soglia degli 1,20 dollari, il massimo in 28 mesi, e aveva successivamente imboccato la via dei ribassi. L’euro vale anche 125,7 yen (125,85 la chiusura precedente), mentre il dollaro/yen è a 106,4.

Borse Asia tutte in rosso: Tokyo ha perso l’1,1%

Chiusura in calo per la Borsa di Tokyo che si è mossa in scia con i listini Usa dove le prese di beneficio sui titoli high-tech hanno trainato al ribasso Wall Street e il Nasdaq. A fine seduta, l’Indice Nikkei ha terminato in flessione dell’1,1% a 23.205,43 punti. Seduta negativa anche per il più ampio indice Topix, che ha archiviato la seduta con un ribasso dello 0,90% a 1.616,20 punti. In rosso anche le altre Borse asiatiche.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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