Barbara Berlusconi e il Covid: «Non sono un’untrice, contro di me un trattamento disumano»
Non ci sta, insomma, Barbara, a interpretare il ruolo della colpevole, proprio mentre le condizioni del leader di Forza Italia diventano comunque più serie di quanto si potesse ipotizzare inizialmente.
E lei, che di quell’uomo è la figlia, sente di avere addosso, oltre
alla naturale ansia per un genitore, anche la responsabilità di essere
additata pubblicamente come colei che quella malattia l’avrebbe portata
in casa. Un «trattamento disumano» del quale dà la responsabilità ai
media, va bene, ma anche a un certo mondo vicino al padre che, forse, non la ama poi così tanto.
E
pensare che, ritagliandosi un ruolo più defilato, dopo l’esperienza
dirigenziale al Milan, credeva di essersi oramai salvata da certi veleni
interni. Questa ultima vicenda, però, le sta dimostrando il contrario.
Ma quello che più di ogni altra cosa non accetta è la ricostruzione
fatta della sua estate, nella quale la si dipinge come una
irresponsabile che sarebbe andata per feste e movida, senza alcuna
cautela. «No, non ci sto a sentirmi dire questo. Non mi riconosco in
questa specie di ritratto. Non ho condotto alcuna vita sregolata in
Sardegna. Le volte che sono uscita la sera in tre mesi si possono
contare sulle dita di una mano. Mai come quest’anno sono stata
praticamente sempre a Villa Certosa: altro che movida… Pannolini, piuttosto!».
Ed
è soprattutto sulla tempistica che Barbara insiste per allontanare i
sospetti, le ipotesi velenose, le illazioni: «Dopo tre tamponi e un test
sierologico negativi è molto improbabile che papà abbia preso il Covid
19 da me. Lui è risultato positivo molto dopo, e ultimamente il periodo
di incubazione del virus si è ridotto». Insomma, il messaggio è chiaro:
non buttatemi addosso fango, non attribuitemi colpe non mie. Soprattutto
in un momento in cui la tensione per la salute di Silvio Berlusconi è
altissima.
Non a caso anche lei ieri ha atteso con una certa ansia il bollettino delle 16 dell’Ospedale San Raffaele sullo stato di salute del papà, che a causa del Covid 19 ha contratto una polmonite bilaterale, e che descrivono come giustamente preoccupato e di pessimo umore.
E Barbara sempre ieri pomeriggio gli ha telefonato per potergli almeno essere vicina, nonostante la distanza: «Papà sei un uomo dalle mille risorse. Come da tante battaglie, ne uscirai più forte di prima». Per poi aggiungere convinta nel corso della telefonata: «L’Italia ha bisogno di te perché sei l’unico che può portare moderazione e proposte concrete ed efficaci per risollevare il nostro Paese da questo momento di crisi e di sbando. Ti sono vicina con il cuore».
Al netto dello sfogo, adesso Barbara non chiede altro, da figlia, che di poter vivere questi momenti, certamente non facili, senza subire anche ricostruzioni «indimostrabili e strumentali». Perché, aggiunge, «credo di averne diritto».
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