Governo, Conte su Draghi: “Volevo candidarlo alla guida della Commissione ma disse che era stanco. Non tiratelo per la giacchetta”
È il convitato di pietra
di tutti i retroscena sulle difficoltà del governo, Mario Draghi.
Considerato – e invocato da alcuni – come possibile premier di un
governo di unità nazionale o di emergenza nel caso in cui la crisi
precipiti. E Giuseppe Conte, ospite della festa del Fatto quotidiano,
parla così dell’ex presidente della Bce: “Quando si è lavorato per una
nuova commissione Ue, fu proposto innanzitutto Timmermans ma alla fine
non andò a buon fine. Subito dopo io stesso cercai di creare consenso
per Draghi, lo avrei visto bene come presidente della Commissione Ue. Lo
ho incontrato perché non volevo spendere il suo nome invano, ma lui mi
disse che non si sentiva disponibile perché era stanco della sua
esperienza europea”.
rep
Il partito trasversale che vuole Draghi per l’emergenza
di CONCHITA SANNINO E aggiunge: “Quando si invoca Draghi penso lo si tiri per la giacchetta. Non lo vedo come un rivale, ma come un’eccellenza”. Insomma, Giuseppe Conte prova a ridimensionare l’ipotesi dell’ex presidente della Bce come avversario e alternativa per la guida del governo.
Ma, nell’ambito degli scenari futuri, parla anche della corsa al Colle più alto. E rispondendo a una domanda su Mattarella dice: “Lo vedrei benissimo per un secondo mandato, se ci fossero le condizioni da parte sua per accettare”. E aggiunge: “Credo che il presidente Mattarella stia interpretando il suo ruolo in un contesto molto sfidante in modo impeccabile, con grande equilibrio e saggezza”, ha aggiunto, “man mano che vado avanti ne apprezzo sempre più le qualità”.
Non sembra ottimista sull’esito delle amministrative, il premier: “Le forze di maggioranza le vedo un po’ in difficoltà in questa competizione elettorale: il centrodestra si presenta unito, mentre le forze di maggioranza vanno in ordine per lo più sparso”.
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