Omicidio Willy Monteiro a Colleferro: movida e arti marziali, quei ragazzi cresciuti con il culto della violenza
Movida
Ma in questa storia di serate trascorse nel centro storico della cittadina, c’è ancora da valutare l’aggravante razziale. Gli investigatori non avrebbero riscontrato elementi per contestarla, ma l’indagine è ancora aperta e si sta valutando se possano essersi accaniti su Willy anche per il colore della sua pelle. Nel frattempo c’è chi, fra gli abitanti della piazza attorno alla quale è avvenuto il pestaggio, preferisce denunciare in forma anonima: «Sapevamo – dice un residente che non vuole assolutamente dare il proprio nome – che prima o poi ci sarebbe scappato il morto. Abbiamo paura e non da un giorno di questa gente che tira tardi fino all’alba e spaccia per guadagnare qualche soldo».
Arti marziali
Le notti di Colleferro, dicono qui, appartengono a ragazzi come i Bianchi, boxe estrema, arti marziali più qualche additivo tipo alcol o stupefacenti. Fra viale Bruno Buozzi e largo Santa Caterina, ci sono i segni di una scombinata movida. Un concentrato di locali e un’area destinata al parcheggio lungo la quale si fermano gruppi di giovani.
Risse
Giura il sindaco Pierluigi Sanna che Colleferro è una cittadina tranquilla di «operai e lavoratori in generale» nella quale al massimo è volato qualche insulto durante le partite. Nulla di cui preoccuparsi davvero insomma. Ma i residenti della zona la pensano diversamente e raccontano dettagli di notti insonni, con le famiglie ostaggio di risse e assembramenti. «Manco in epoca di Covid si è assistito a una regolamentazione del fenomeno», denunciano. Stavolta però c’è un morto: Willy Monteiro Duarte, prima vittima della movida colleferrina. Tra gli investigatori c’è chi fa notare come i delitti inspiegabili, siano i più complicati da metabolizzare. Una comunità, dicono, ha bisogno di spiegazioni ma in questo caso sembrano non essercene. Tutto ruota attorno a quei futili motivi contestati dal magistrato così come ha tentato di dire il sindaco a Lucia Monteiro Duarte, mamma d Willy. Pare che lei lo abbia guardato in silenzio e poi, alzandosi, abbia barcollato. Incerta, stupita, straziata.
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