Pensioni, nuova flessibilità. Quota 100 è nel mirino
di CLAUDIA MARIN
Il cantiere pensioni tra governo e sindacati è riaperto da qualche settimana e al Ministero dell’Economia cresce la tentazione di sterilizzare Quota 100 fin dal 2021 con un intervento previdenziale ad ampio raggio da inserire nella manovra per il prossimo anno.
In campo innanzitutto l’ipotesi di sostituire il meccanismo di uscita anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi trovando una soluzione anche più flessibile ma meno onerosa per le casse pubbliche, basata su una penalizzazione del 2-3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile di 67 anni.
Non è detto, però, che l’operazione caldeggiata dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, oltre che da una larga fetta del Pd e da tutta Italia Viva, riesca fin dal 2021. I grillini, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e i sindacati sono contrari e puntano a far scadere Quota 100 alla fine dell’anno prossimo (quando è indicata la scadenza naturale della sperimentazione).
Il responsabile del dicastero di Via XX Settembre può far valere i numeri limitati di coloro che hanno utilizzato l’uscita anticipata quest’anno e sta preparando un pacchetto di interventi in materia previdenziale. Si tratta della proroga di Opzione donna (per le lavoratrici con meno di 60 anni che accettino il calcolo interamente contributivo della pensione), nonché di quella dell’Ape social (per chi con 63 anni si trovi in difficoltà o appartenga a categorie di lavoratori che svolgono attività gravose) e di Quota 41 per i precoci (coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni).
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