Matera, turiste minorenni violentate. I verbali: “Non chiamate il 113, rovinate la festa”
Lì è avvenuto lo stupro di gruppo, con due distinte violenze sessuali. Le giovanissime hanno cercato con tutte le loro forze di difendersi e di sfuggire allo stupro di gruppo, durato circa 15 minuti. La musica ad alto volume ha fatto sì che nessun’altra persona presente si accorgesse della violenza in corso.
Successivamente, tutti si sono allontanati e le due ragazze si sono rivolte alla sorella di una delle due, hanno raggiunto un bagno della villa e le hanno raccontato quanto era accaduto. Tornate a casa, hanno telefonato al 118, denunciando di essere state violentate. In stato di shock le due ragazze sono state sottoposte alle cure del caso presso l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, da cui poi sono state dimesse. Le giovanissime come detto dal procuratore Argentino, resteranno in Italia, almeno fino all’incidente probatorio. Uno degli arrestati, Michele Masiello, di 23 anni, ha rilasciato alla pm Annafranca Ventricelli delle dichiarazioni spontanee “utili alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione degli altri autori”.
“Piangevano terrorizzate”
Il gip di Matera, Angelo Onorati, nell’ordinanza con cui ha disposto la misura cautelare in carcere per i quattro giovani ha sottolineato che gli arrestati hanno abusato delle due minorenni inglesi anche approfittando “delle condizioni di inferiorità psichica” delle due turiste che “dagli esami risultava avessero assunto sostanza stupefacente, somministrata a loro insaputa da soggetti in via di identificazione”. Le giovani di 16 e 15 anni, tornate a casa scrive il pm, “piangevano a dirotto, si trovavano in un evidente stato di shock e completamente terrorizzate”. lo avrebbe raccontato agli investigatori un parente di una delle due ragazzine, che ha origini italiane. L’uomo ha detto “di aver ancora davanti” ai suoi occhi “lo stato di sgomento in cui le bambine si trovavano”.
Riconosciuti su Instagram
Almeno due dei responsabili sono stati riconosciuti dalle vittime perchè una cugina aveva mostrato loro i profili Instagram di Michele Masiello, di 23 anni, e di Alberto Lopatriello, di 22, due dei quattro arrestati.
Non rovinate la festa, non chiamate il 113
“Non rovinate la festa. Non chiamate la Polizia perché questa è la festa di un mio amico” è quanto ha detto da una delle partecipanti al party a un parente di una delle due ragazzine violentate da un branco di otto giovani che si era recato lì dopo essere venuto a conoscenza degli abusi, si legge in un verbale dell’ordinanza.
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