Omicidio Willy, cambia l’accusa: «Chi l’ha picchiato voleva uccidere»

di Fulvio Fiano

Dal nostro inviato a Paliano — Rischiano l’ergastolo i quattro presunti assassini di Willy Monteiro Duarte. L’accusa a loro carico è da ieri quella di omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi come già anche il gip, nell’ordinanza di arresto, aveva ritenuto «astrattamente» possibile in attesa dell’autopsia. Ma sono fin troppo evidenti i segni sul corpo di Willy e le conseguenze che hanno causato. È stata così sufficiente la relazione preliminare del medico legale a fornire gli elementi necessari perché la Procura di Velletri aggravasse l’accusa. Un’accelerazione impressa alle indagini che proseguono con l’ascolto di decine di testimoni, le perizie sull’auto e i vestiti degli arrestati e l’esame di celle e tabulati telefonici per mettere ordine nei punti ancora da chiarire nella dinamica della rissa.

Secondo l’esame del dottor Saverio Potenza, il pestaggio ai danni del ragazzo di origini capoverdiane è paragonabile a un’azione omicida. Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (con ruoli ancora da definire fino in fondo) si sono accaniti su Willy fino a procurargli numerose fratture dal collo all’addome. Colpi dati in sequenza a partire dal primo calcio allo sterno, seguito da altri al volto. Fino ad arrivare a saltare su di lui quando era a terra esanime, come riferiscono i testimoni. La notizia arriva alla vigilia dei funerali ai quali anche il premier Giuseppe Conte parteciperà. Presente anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

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