Firenze, Renzi in una Leopolda speciale: “La Toscana non prende lezione da Salvini”
Sulla questione sanitaria mette in guardia: “Di fronte al Covid come Italia viva abbiamo due impegni”. Il primo è quello di “non sottovalutare il resto della sanità. Da quando c’è il Covid tutte le altre patologie hanno un percorso di cura molto rallentato. In Italia siamo tornati ad avere le liste di attesa sui tumori che non avevamo da decenni. Allora, dobbiamo combattere contro il coronavirus, però ci sono dieci morti di Covid al giorno, 500 di tumore e 450 per malattie cardio-vascolari. Bisogna avere uno sguardo di insieme”. E ancora: “A chi ci dice, come salvini, ‘veniamo noi a cambiare la toscana’, dico che la toscana è quella regione che ha gestito il coronavirus meglio di altre, che impara da tutti ma non ha lezioni da prendere da nessuno ed è quella regione in cui il farmaco a stretto giro, ce lo auguriamo, diventerà realtà”.
Renzi poi passa a parlare del referendum e dice: “Che vinca il sì o il no al referendum costituzionale il giorno dopo avremo un problema; rimettere mano alle regole del gioco. La riforma costituzione non finisce il 21 settembre, anzi inizia il 21 settembre perché diventerà chiaro a tutti che o riusciamo tutti insieme a dire che bisogna superare il bicameralismo paritario, mettere mano al titolo quinto, abolire il Cnel, o l’Italia resterà ferma”.
Quindi Renzi allarga l’orizzonte all’Europa e non sono parole benevole: “L’Europa nel 2011 e 2012 ha fallito. Non ha funzionato, è stata incredibilmente assente e nelle mani di algidi burocrati. Mentre il mondo soffriva la crisi finanziaria l’Europa ha dormito e dormendo ha fatto un grande regalo ai populisti di tutto il mondo”.
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