Venezia 2020, vincitori: Leone d’Oro a «Nomadland» di Chloé Zhao

di Stefania Ulivi

Una su otto ce l’ha fatta. È una donna a conquistare il Leone d’oro di Venezia 77: Chloé Zhao con «Nomandland», prodotto e cucito addosso a Frances McDormand. Alla premiazione, condotta come la serata inaugurale da Anna Foglietta non c’erano. Si sono collegate da Pasadine, sedute sul Vanguard, il furgoncino adibito a camper con cui l’attrice ha girato per quattro mesi sulle strade del West, insiema ai moderni nomadi. «See you down the road», il loro saluto. Una strada che sembra diretta agli Oscar di maggio dove certo il lavoro della regista di Pechino, ormai americana di adozione, un film Marvel nel cassetto, non passerà inosservato.

Coppa Volpi a Favino e Kirby

L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino, per «Padrenostro» (di cui è anche coproduttore), film ispirato all’attentato subito dal padre del regista, Alfonso, vicequestore e dirigente dell’Antiterrorismo nel 1976, per mano dei Nap, Nuclei Armati Proletari, in cui morirono il suo autista e un membro del commando, ucciso dal fuoco amico. Il coronamento di un momento importante per l’attore, dopo le soddisfazioni ricevute con «Il traditore» e «Hammamet». «Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita. Come ha detto una persona speciale che ha lavorato a questo film, quando si gira un film è come se nascesse una stella. Dedico questo premio ai milioni di schermi che si accenderanno, alla luce che si propagherà, al brillare degli occhi nel buio». Restano a mani vuote gli altri tre titoli italiani del concorso: «Notturno» di Gianfranco Rosi, qui incoronato Leone d’oro nel 2013 per Sacro Gra, così come «Miss Marx» di Susanna Nicchiarelli e «Le Sorelle Macaluso» di Emma Dante. La coppa Volpi tra le attrici, dove concorrenza era agguerrita, va a Vanessa Kirby per «Piece of a woman» che batte se stessa: era in gara anche con «The world to come».

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