Venezia 2020, vincitori: Leone d’Oro a «Nomadland» di Chloé Zhao
Orizzonti, a Pietro Castellitto migliore sceneggiatura
Tra gli emergenti, il Mastroianni va a Rouhollah Zamani di «Sun Children» del regista iraniano Majid Majidi. «Nuevo Orden», la distopia in salsa (truculenta) messicana di Michel Franco conquista il Leone d’argento. Gran Premio della giuria, mentre quello per la regia va al giapponese Kiyoshi Kurosawa («Wife of a spy»). «Dear Comrades» di Andrei Konchalolovsky vince il Premio speciale della giuria. Tra le sceneggiature prevale l’indiano «The Disciple» di Chaitanya Tamhane. In Orizzonti, dove vince «Dashte Khamous» di Ahmad Baharami, la giuria guidata da Claire Denis (con la nostra Francesca Comencini) punta sull’esordiente Pietro Castellitto per la sceneggiatura di «I predatori» («Ringrazio la mia famiglia che mi ha insegnato a essere sincero con me stesso. E dedico il premio e chi non la pensa come me»). Giovanissimi anche i due attori premiati, Yaha Mahayni («The man who sold his skin») e Khansa Batma («Zanka contact»). Mentre si conferma il talento di un habitué del festival come Lav Diaz, miglior regia per «Genus Pan». Restano le istantanee di un’edizione speciale, affrontata con il fiato sospeso. «Tutti avevamo un pensiero: arrivare fino a questa sera. Qui si è fatta la storia», dice Foglietta. C’è spazio per le parole della poetessa Mariangela Gualtieri e la voce di Diodato che canta «Adesso». «Ce l’abbiamo fatta. In tanti», rilancia il presidente Cicutto. Appuntamento a Biennale cinema 2021, dall’1 all’11 settembre. Liberi da mascherine e distanziamento, si spera.
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