Scadenze fiscali, settembre da incubo. In 15 giorni 270 versamenti
di ACHILLE PEREGO
Duecentosettanta scadenze in quindici giorni. La seconda metà di settembre sarà una maratona per contribuenti e commercialisti. Una “giungla fiscale” che, avverte l’Ufficio studi della Cgia, avrà la giornata più difficile mercoledì 16, quando, tra le scadenze del calendario annuale e quelle rinviate per l’emergenza Covid, il Fisco chiederà 187 versamenti, 2 comunicazioni e 3 adempimenti. E tra Iva, contributi previdenziali, Ires, Irap e saldo/acconto Irpef (per chi ha chiesto la rateizzazione) calcolando anche gli adempimenti previsti lunedì 21, venerdì 25, lunedì 28 e i 72 di mercoledì 30 settembre si arriverà, appunto, a 270 scadenze.
«Non è che i contribuenti saranno chiamati a onorarle tutte – spiega il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo – ma tra pagamenti, comunicazioni, adempimenti, ravvedimenti operosi, dichiarazioni e istanze non ci sarà tregua e le imprese, in particolar modo quelle di piccola dimensione, saranno sottoposte a un forte prelievo”. Così “in attesa della semplificazione fiscale e del tanto agognato taglio delle tasse, l’unica certezza è che ancora una volta dovremo mettere mano pesantemente al portafoglio”.
Un portafoglio che le tasse continuano ad alleggerire visto che, calcola la Cgia, in quarant’anni la pressione fiscale è salita di 11 punti, arrivando al primato del 43,4% nel 2013 per poi scendere al 42,4 nel 2019 mentre quest’anno, in attesa della nota di aggiornamento al Def, la previsione è di un rialzo per la contrazione del Pil.
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