Italia in ritardo sul Recovery. Piano ancora tutto da scrivere
Gli altri Paesi corrono. Sul Recovery Fund la Francia, che otterrà solo un quarto dei fondi invece destinati all’Italia, ha già le idee chiare.
E le cifre. Il «France Relance», il piano nazionale di ripresa, è già stato presentato. Si tratta di 100 miliardi di cui 50 provenienti dal fondo europeo. Il presidente Emmanuel Macron ha deciso di destinare 30 miliardi alla transizione green, 35 miliardi per la competitività delle imprese e 35 per la cessione sociale. Ed è «il piano più ampio presentato finora in Europa», ha detto anche il primo ministro, Jean Castex.
In Italia invece per ora il Recovery Fund si è materializzato in sole ventotto pagine inviate al Parlamento. Non contengono «il piano», ma delle linee guida sul «piano» e su come utilizzare i 209 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea. Non ci sono i progetti – finora si parla di almeno 600 idee esistenti – che dovranno essere inviati a gennaio a Bruxelles, condizione per accedere concretamente ai fondi. Ci sono invece i criteri in base ai quali andranno individuati i programmi su cui investire: si dice solo che genericamente non avranno semaforo verde quelli «storici che hanno noti problemi di attuazione pur avendo già avuto disponibilità di fondi». Saranno finanziati solo quelli di «rapida attuazione». La tabella di marcia prosegue per ora a rilento, nonostante i moniti arrivati dallo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha già invitato a fare presto: «I cittadini vivono con ansia e incertezza questo momento. Il processo di approvazione del Recovery fund deve proseguire con la più grande rapidità per rendere le risorse disponibili già all’inizio del 2021, e velocemente piani nazionali di rilancio. Si tratta di una possibilità unica e forse irripetibile di interventi per assicurare prosperità».
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