Il rapporto sul clima e l’Italia. Cinque gradi in più, ecco cosa rischiamo tra ottant’anni

di LUCA FRAIOLI

Un’Italia le cui temperature estive al Sud sfioreranno costantemente i 40 gradi, dove per lunghi periodi il termometro non scenderà mai, neppure di notte, sotto i 20 gradi, con sequenze di giorni senza pioggia, tanto che la portata di fiumi e corsi d’acqua potrebbe ridursi del 40% e il rischio incendi aumentare del 20%.

Non è uno scenario fantascientifico di un futuro remoto, ma quello cui potrebbero trovarsi di fronte, entro fine secolo, i nostri figli e i nostri nipoti, quelli che oggi sono in prima elementare e che allora avranno poco più di ottant’anni.

È lo scenario previsto dai ricercatori del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) che presentano oggi il rapporto Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia, il primo documento del genere per il nostro paese. A partire dai modelli matematici che permettono di simulare il clima del futuro, gli studiosi del Cmcc si sono concentrati sui singoli settori (costi economici, città, rischio idrogeologico, acqua, agricoltura, incendi) per fornire elementi scientifici a chi dovrà prendere decisioni fondamentali per i prossimi decenni.

«Le nostre simulazioni hanno preso in considerazione le due possibili situazioni estreme», spiega Donatella Spano, docente di Agrometeorologia all’Università di Sassari e coordinatrice dei trenta studiosi del Cmcc che hanno scritto il rapporto.

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