Emiliano ti dà una mano
Vale tutto, proprio tutto, pur di arraffare qualche voto, in questa Puglia in bilico. Anche i camerati. E che camerati. Eccolo, Michele Emiliano sul palco assieme a Pippi Mellone, sindaco di Nardò, uno tosto, a cui piace il saluto romano. Solo qualche settimana fa, prima di riempire di suoi seguaci la lista “Emiliano sindaco di Puglia” aveva fatto capire da che parte sta. Sentite qui: “Chiudiamo l’Anpi di Lecce, è un pericolo per la democrazia”. Paradossi o strategia raffinata, chissà: combattere la destra arruolando i fascisti.
Torniamo alle foto dell’irresistibile album elettorale di Emiliano, compagno e camerata, di destra e di sinistra, sfrontato, eccessivo, spudorato, strabordante. Poche ore dopo è a Taranto, in un teatro con duecento precari della Asl, chiamati a sottoscrivere un contratto di assunzione. La realizzazione di un sogno, come quello promesso alle giovani coppie pugliesi, che finalmente potranno convolare a nozze, anche in tempo di crisi, ristrettezze, cinghia tirata perché “ci pensa Miché”. Eccolo, poche settimane fa, ciuffo al vento su un prato verde, annunciare un bonus da 1500 euro per le coppie che decidono di sposarsi. Prima il sentimento: “L’allegria e la gioia che il vostro amore scatena nel vostro cuore è anche la nostra”. Poi le ferree logiche della politica economica: “La misura si chiama Wedding Travel Industry e ha come obiettivo quello di sostenere la filiera del settore wedding”. Prima che si facciano le file davanti ai negozi di abiti sposa, la combattiva Laricchia, candidato dei Cinque stelle, dopo aver spulciato la delibera ha fatto notare che la somma stanziata è di 30mila euro, dunque buona solo per quindici coppie fortunate.
Dicevamo, i precari di Taranto: a meno di una settimana dal voto questi lavoratori, con contratti flessibili, vengono assunti presso la società in house Sanità Service, senza passare per i concorsi. Accanto al governatore, nel corso dell’evento, consiglieri, assessori, molti dei quali ricandidati, portaborse coi santini in mano e l’i-phone nell’altra per inondare i social di foto. Insomma, si sa come va il mondo, non serve neanche dirlo: vota a fai votare, un posto fisso in famiglia di questi tempi, vale oro. E non c’è nemmeno da aspettare la seconda scarpa dopo il voto. Il copione, più o meno si ripete a Brindisi, sempre un paio di giorni fa.
Pages: 1 2