Sileri: “Quarantena breve. E no doppio tampone”. Previsione: Covid sconfitto a metà 2021

di ENRICO AGNESSI

Per Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, medico ed esponente dei 5 Stelle, è possibile ridurre i tempi della quarantena. Anche se il Comitato tecnico scientifico l’altro ieri ha congelato la possibilità, opponendosi, il vice ministro insiste. Il dimezzamento della quarantena si potrebbe garantire a chi è bloccato in casa perché è stato in contatto con un parente, un collega, un compagno di classe, insomma, un “contatto stretto” positivo. Ovviamente a un patto: che risulti negativo al tampone. “La mia proposta è doppia”, precisa il vice ministro.

Ovvero? Giusto ridurre i giorni di quarantena per chi è in isolamento domiciliare?

“Oggi una persona va in quarantena per due ragioni: se è positiva, che non vuole dire per forza malato, deve fare un percorso particolare e attendere la negativizzazione attraverso due tamponi da effettuare a 24 ore di distanza l’uno dall’altro. In questo caso dobbiamo essere cauti, perché non sappiamo quanto una persona positiva possa trasmettere il virus. Ma di certo non possiamo attendere un mese né i due tamponi negativi; ne basta uno”.

E la seconda ragione?

“Altro discorso è quello del cosiddetto ‘contatto stretto’: va pure lui in quarantena dopo aver avuto a che fare con una persona risultata positiva, ma non ha sintomi e probabilmente non ha mai contratto il virus”.

E qui si può ridurre la quarantena?

“In questo caso, dopo aver atteso sette giorni e un tampone negativo, questa persona è libera”.

Non ci sono pericoli?

“Le possibilità che possa sviluppare i sintomi dopo questo periodo, a fronte di un’incubazione che dura 4-5 giorni, sono estremamente basse”.

Il virologo Guido Silvestri, docente negli Usa, dice che sarà l’ultima stagione autunnale-invernale in cui dovremo convivere col Covid. È d’accordo?

“Ha ragione Silvestri, anche secondo me è così: usciremo da questa crisi a metà 2021”.

E nel frattempo?

“Dobbiamo lavorare su due binari paralleli: da una parte c’è la ricerca del vaccino, fondamentale; ma serve tempo per trovarlo e somministrarlo per arrivare all’immunità di gregge impedendo così la circolazione del virus. E poi ci sono le terapie”.

Quali, in particolare?

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