Il ritorno di Di Battista (per far perdere Emiliano)
Intanto però non cessano i malumori all’interno del Movimento 5 stelle sul fronte Rousseau e sulla gestione della piattaforma dove i pentastellati svolgono le loro consultazioni e le loro votazioni. A due giorni dalla lettera con la quale Davide Casaleggio, ha ‘puntato il dito contro’ i parlamentari morosi annunciando che, se si prosegue su questa strada Rousseau si vedrà costretta a ridurre progressivamente diversi servizi, oggi tre deputati hanno deciso di autosospendersi. Un gesto, indicato come extrema ratio, a fronte di alcune richieste politiche alle quali in questi mesi non sono arrivate risposte e che, ‘ciliegina sulla torta’, sono culminate con la e-mail di Casaleggio stigmatizzata da Fabio Berardini, Carlo Ugo de Girolamo e Paolo Romano. “Il fatto che a pochi giorni dalle elezioni Casaleggio abbia lanciato un attacco pubblico a mezzo stampa al Movimento 5 Stelle”, è il j’accuse, “è vergognoso e stentiamo a capire quale gioco politico possa esserci dietro una presa di posizione così netta”. Poi vengono indicate tre proposte “finora inascoltate e frutto di numerosi confronti con colleghi ed attivisti: La piattaforma Rousseau deve essere gestita direttamente dal Movimento 5 Stelle tramite un organismo eletto democraticamente e trasparente su ogni spesa; Il Movimento 5 Stelle si deve dotare di una struttura organizzativa chiara, democratica ed efficace, superando il modello fallimentare dei facilitatori”.
A stretto giro di posta, arriva la replica della associazione Rousseau. La gestione della piattaforma da parte del Movimento è “già realtà”, rispondono, infatti, da Rousseau ed elencano la ‘catena di comando’ a 5 stelle, non senza tralasciare il fatto che il contributo di 300 euro, stabilito come impegno che va ‘onorato’, non è stato ultimamente versato dai tre. “Ma chi autorizza l’associazione Rousseau a pubblicare sul sito del Movimento e a inviare mail agli iscritti del Movimento con account del Movimento?”, risponde Fabio Berardini. La prossima settimana ci sarà un’assemblea congiunta dei deputati e dei senatori con all’ordine del giorno il rapporto tra M5s e l’associazione Rousseau. È qui che si vedrà, alla luce dei risultati elettorali, se i venti di scissione soffieranno forte o se invece si placheranno.
L’HUFFPOST
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