Il referendum è un golpe fatto con le barzellette da Grillo e la sua banda

Paolo Guzzanti

La vogliamo finire con questa invereconda sceneggiata al capezzale della Repubblica? Perché non dirlo apertamente? Il Movimento cinque stelle è una associazione golpista. Lo è in modo dichiarato. È un movimento che nasce come insurrezione contro il Parlamento e le istituzioni repubblicane con il proposito di aprirlo e aprirle, come la famosa scatola di tonno: dall’aula per il bivacco delle truppe di Mussolini, al picnic col tonno. Ma a parte il comune disprezzo per le aule sorde e grigie, non c’è altro che permetta di liquidare i pentastellati come una riedizione di un movimento fascista. Non c’entra niente. È invece un movimento organizzato allo scopo di intimidire con la minaccia della violenza la democrazia parlamentare che questo Paese si è dato. Questi non somigliano ad alcuno scarto del passato anche perché la Storia non si ripete mai neppure in versione di farsa. Ma la cosa più grave ed importante è che si debba registrare questa riluttanza a dichiararlo: il Movimento Cinque Stelle è una associazione che ha come scopo dichiarato quello di far cadere la democrazia e instaurare un nuovo ordine fondato su algoritmi di una ditta e sulle funebri barzellette di un comico tristissimo.

La minaccia alle istituzioni è consistita nel dichiarare che il movimento ha il potere di contenere o anche scatenare disordini sanguinosi secondo la nota teoria dei forconi “che soltanto noi a stento riusciamo a contenere”. Il forconismo-leninismo non è una novità. È anche il risultato di una somma di eventi e comportamenti. Caduto l’impero dell’Est sovietico, l’operazione Mani Pulite, accuratamente preparata (e totalmente priva di risultati) sterminò la Repubblica e i politici tentando di sostituire in corsa la vecchia classe dirigente con un’altra ricavata dall’ex Partito comunista innestato su segmenti della vecchia democrazia cristiana. Ma, prima ancora, aveva già attecchito l’idea moralista berlingueriana della supremazia ariana comunista: i comunisti e soltanto loro sono moralmente e sono geneticamente superiori. Cominciò quella che oggi si chiama narrazione, traducendo il termine “narrative” inglese, secondo cui non è importante che chi governa sappia amministrare e fare il bene della collettività, ma che sia irreprensibile e incorruttibile secondo la linea che nella rivoluzione francese dettava Saint-Just, detto anche l’angelo sterminatore.

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