Clima, migranti e digitale: la svolta dell’Ue: “In Italia il vertice mondiale sulla salute”
Marco Bresolin
DALL’INVIATO A BRUXELLES. L’Europa travolta dalla pandemia si è riscoperta «fragile». E la persistenza del virus «aumenta l’incertezza» che frena la ripresa. Per questo motivo Ursula von der Leyen assicura che «non è il momento di ritirare il sostegno all’economia». Tradotto: le regole del Patto di Stabilità resteranno sospese ancora a lungo perché – per portare l’Ue verso «una nuova vitalità» – bisogna continuare con le politiche di bilancio espansive. Ma al tempo stesso «bisogna trovare un delicato equilibrio tra il sostegno finanziario e la sostenibilità dei bilanci pubblici». Servono investimenti massicci, specialmente nei progetti eco-sostenibili e nella transizione digitale, ma «bisogna usare questa opportunità per fare le riforme strutturali». Ecco le direttrici lungo le quali dovranno muoversi i governi nei loro Recovery Plan nazionali.
Giustizia e Pa
Nel
suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della
Commissione dà indicazioni chiare alle capitali che in questi giorni
stanno mettendo a punto le linee-guida dei progetti da finanziare con i
fondi Ue. Almeno il 37% delle risorse dovrà andare alle spese in linea
con gli obiettivi climatici (il Consiglio europeo aveva fissato
l’asticella al 30%), almeno il 20% al digitale (i leader non avevano
stabilito una quota minima) e il resto servirà a realizzare le riforme
indicate dalla Commissione nelle sue raccomandazioni. Per l’Italia, tra
le altre cose, «migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il
funzionamento della pubblica amministrazione», ma anche «rafforzare la
resilienza e le capacità del sistema sanitario».
I bond per finanziarsi
Sul
clima, von der Leyen vuole dimostrare che «il Green Deal è il nostro
modello per realizzare la trasformazione». E ha fissato due obiettivi.
Innanzitutto gli Stati Ue dovranno tagliare le emissioni nocive del 55%
entro il 2030. «So che per alcuni è troppo e per altri è troppo poco»,
ma la presidente della Commissione considera l’obiettivo realistico: «La
nostra valutazione d’impatto dimostra che l’economia e l’industria sono
in grado di gestire la situazione». L’altro obiettivo è legato al Next
Generation EU: la Commissione raccoglierà il 30% dei 750 miliardi
attraverso Green Bond.
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