Recovery fund, istruzioni per l’uso. Gentiloni: “Non per ridurre le tasse”

Ecco le sette indicazioni del manuale d’uso diffuso oggi: “Introduzione di tecnologie pulite e accelerazione dello sviluppo e dell’uso delle energie rinnovabili; miglioramento dell’efficienza energetica di edifici pubblici e privati; promozione di tecnologie pulite per accelerare l’uso di trasporti, stazioni di ricarica e rifornimento sostenibili, accessibili, smart e l’estensione del trasporto pubblico; rapido lancio di servizi a banda larga rapidi in tutte le regioni e le famiglie, comprese le reti in fibra e 5G; digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei servizi, compresi i sistemi giudiziario e sanitario; aumento delle capacita’ del data cloud industriale europeo e lo sviluppo dei processori piu’ potenti, all’avanguardia e sostenibili; adattamento dei sistemi educativi per supportare le competenze digitali e la formazione educativa e professionale per tutte le età”.

“Mi ha preoccupato nei giorni scorsi per suoi riflessi europei” l’ipotesi di utilizzare i fondi del Recovery Fund per il taglio delle tasse in quanto “dà la sensazione che il paese che è il principale beneficiario, invece di investire sul futuro e sulle riforme e investimenti necessari lo usa in altro modo. Sarebbe stato segnale negativo e e qualcuno lo aveva percepito come tale”, è l’avvertimento di Gentiloni. “Penso che il governo italiano sia sulla mia stessa linea”, aggiunge il commissario. In sostanza, la Commissione accetterebbe i progetti di riduzione fiscale solo se finalizzati a incentivare gli investimenti green, sul digitale o comunque in linea con le raccomandazioni elaborate per ogni Stato membro e con le istruzioni d’uso del recovery fund.

Tutto pronto con le linee guida. Ma il pacchetto di aiuti europei non ha ancora le dovute garanzie sulla restituzione dei soldi che la Commissione raccoglierà sul mercato emettendo dei bond, il 30 per cento dei quali sarà ‘green’. Come verrà ripagato questo debito? L’idea è di alzare il tetto delle risorse proprie comuni europee, istituendo nuove tasse sul digitale, sui prodotti di industrie inquinanti, sulle transazioni finanziarie. Ma la questione deve ancora passare al vaglio dei parlamenti nazionali.

Intanto ieri il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza la sua mozione sull’istituzione di risorse proprie, vecchio cavallo di battaglia degli eurodeputati. Gli eletti della Lega hanno però votato contro, insieme agli eletti di Forza Italia compreso Silvio Berlusconi, astenuto Massimiliano Salini. Per Forza Italia è stata scelta in contrasto con la decisione del gruppo politico di appartenenza al Parlamento europeo, il Ppe che invece ha votato sì. Il punto è che se la parte sulle risorse proprie si inceppa, i soldi non arrivano. Perché il debito resterebbe scoperto.

“I soldi devono arrivare”, dice il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. “Poi devono essere usati bene, ma se non arrivano, come volevano ieri le forze del centrodestra e gli estremisti, gli antieuropeisti, di che cosa parleranno gli italiani nel prossimo futuro?”, continua Sassoli in una tappa elettorale a Venezia, in vista delle comunali di domenica, a sostegno del candidato sindaco Pierpaolo Baretta. “Mi sono astenuto perchè la ‘plastic tax’, una delle principali modalità volute dal Pd e dai socialisti per finanziare il maxi piano Ue, distruggerebbe le imprese italiane”, commenta Salini. In realtà, la plastic tax serve per il bilancio pluriennale dell’Ue, non per ripagare il debito del recovery fund.

L’HUFFPOST

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