Suarez e la presunta truffa, da dove nasce l’inchiesta: l’ateneo, la convenzione con un’agenzia cinese e un “buco” da 3 milioni

Nell’impossibilità di recuperare i crediti, l’ateneo li ha svalutati al 100% nell’attuale bilancio e intanto ha informato della vicenda, con un esposto, la Procura della Repubblica e quella della Corte dei conti. A chi aveva fatto notare alla rettrice che lei all’epoca era prorettrice, e poteva quindi segnalare la situazione irregolare, Grego Bolli rispondeva così: «Da noi il prorettore non partecipa neppure agli organismi e ha un ruolo di sostituto. Non sono mai stata messa al corrente della gestione amministrativa e non ho mai chiesto nulla».

Ma c’è altro: nonostante un calo di iscrizioni evidente, e una fuga degli studenti stranieri verso l’ateneo di Siena, l’università ha assunto sei professori ordinari nell’ultimo anno. I revisori hanno invitato alla prudenza, perché, pur rispettando le assunzioni i limiti del ministero, c’è il rischio di nuovi ammanchi contabili: ogni ordinario costa all’incirca 100 mila euro. E intanto le immatricolazioni degli studenti ai corsi 2019-2020, al 31 dicembre scorso, sono state 494, 79 in meno rispetto all’anno prima. Gli iscritti complessivamente erano 1.080, il 10,8% in meno. E pure gli studenti cinesi erano passati da un media di 6-700 all’anno a poco meno di 250.

Grego Bolli si era difesa anche su questo aspetto, parlando di pensionamenti (cinque) in arrivo da compensare, e spiegando che le assunzioni erano state assolutamente regolari, «quattro concorsi aperti a italiani e stranieri, all’insegna della massima competizione», come scrive Umbria 24.Infine, sono stati messi al setaccio anche i dipendenti, per una verifica su eventuali assenteismi sospetti. Non è emersa alcuna contestazione, e la rettrice si è vantata di un «ateneo sano, dalle grandi potenzialità e dalle ottime competenze». Ma ormai l’università era stata messa sotto la lente di ingrandimento. E ora l’inchiesta della procura umbra chiama in causa proprio il rettore Giuliana Bolli Grego e il direttore generale dell’ateneo Simone Olivieri, oltre alla professoressa Stefania Spina e all’esaminatore Lorenzo Rocca, per reato di rivelazione del segreto d’ufficio.

Le intercettazioni
«Non spiccica una parola, ma deve passare»

Per la procura di Perugia, avrebbero anticipato i contenuti della prova di esame orale di cinque giorni fa, «all’esito della quale veniva rilasciata in favore del calciatore del Barcellona l’attestazione della conoscenza della lingua italiana al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza della lingue (QCER) necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, al fine di procurargli i vantaggi patrimoniali connessi all’accesso alla procedura per la concessione della cittadinanza comunitaria».

CORRIERE.IT

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