Maroni: “Europa e Sud, ecco gli errori di Salvini”
di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Presidente Maroni, alle regionali la Lega ha vinto o perso?
“Mi aspettavo un 4-2 e non un 3-3. Pensavo che Fitto avrebbe vinto”.
Perché allora quest’aria da sconfitti dalle vostre parti?
“Salvini aveva parlato di 6-0. Dichiarazione un po’ improvvida”.
Cose che in campagna elettorale si dicono per spronare…
“Come accade in Borsa, il titolo non cala o cresce a seconda dei risultati reali ma in base alle aspettative. Pur avendo vinto nelle Marche e governando in 15 regioni la percezione non è quindi di una vittoria”.
Più che altro è parso emergere il quadro di due Leghe diverse: una regionale che vince e una nazionale che perde.
“Non condivido questa analisi. La Lega è sempre stata così, nasce di lotta e poi diventa di governo mantenendo la sua connotazione originaria. Stavamo al governo con Berlusconi ma non rinunciavamo alle battaglie identitarie. La Padania, per esempio”.
Si aspettava superZaia?
“Obiettivamente si. Zaia è molto bravo, è appassionato del Veneto. Ha rinunciato a un ruolo da ministro per andare a fare il governatore”.
Scelta a prima vista bizzarra.
“Per un vero federalista è più importante governare il proprio territorio che avere un ruolo persino da ministro”.
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