Sondaggio | La simulazione di voto: il centrodestra vincerebbe le elezioni con qualunque legge elettorale, oggi
C’era molta attesa per le Regionali e il referendum istituzionale per le conseguenze che avrebbero potuto avere sulla tenuta del governo e gli equilibri politici generali. In realtà i risultati delle urne non sembrano aver avuto un impatto molto significativo sull’opinione pubblica: le amministrative infatti hanno avuto una forte connotazione locale e in quattro regioni su sei gli elettori hanno premiato i presidenti uscenti che si sono particolarmente distinti nella fase più difficile vissuta dal Paese dal dopoguerra in poi. La politica nazionale sembra essere rimasta sullo sfondo. Il risultato netto del referendum, poi, non sembra aver particolarmente premiato il M5S, ossia la forza politica che si è battuta più di altre per il taglio dei parlamentari.
La tenuta dell’esecutivo
Il sondaggio odierno mostra, a due mesi di distanza dal precedente, pochi cambiamenti di rilievo a differenza di quanto solitamente si registra all’indomani di importanti appuntamenti elettorali, quando si manifesta il tradizionale salto sul carro del vincitore. In dettaglio: il governo e il premier Conte si mantengono stabilmente su livelli di apprezzamento elevati attestandosi a un indice di gradimento rispettivamente di 62 e 65. I giudizi sui leader di partito e i capi delegazione fanno registrare una lieve crescita di alcuni degli esponenti della maggioranza, in particolare Zingaretti e Di Maio, e una piccola flessione per quelli dell’opposizione, con l’eccezione di Berlusconi che aumenta di due punti, presumibilmente come attestazione di «vicinanza» per la malattia e il suo ricovero. E anche le intenzioni di voto sembrerebbero non troppo influenzate dal recente voto: la Lega, in aumento di quasi un punto, si mantiene al primo posto con il 24%. Seguono Pd (19,3%) e M5S (18,6%), entrambi in calo di 0,3%, quindi Fratelli d’Italia (16,7%), in flessione di 1,5%, che si riporta sui valori degli scorsi mesi di maggio e giugno. Quindi Forza Italia (6,8%), Italia viva (3,1%) e Azione (3%).
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