Legge elettorale, Renzi: “Proporzionale non è catastrofe”
Legge elettorale, primo Sì al Brescellum con i soli voti di Pd e M5s
Il capogruppo renziano in Commissione, Marco Di Maio,
aveva spiegato così la posizione di Iv di ostacolare l’iter della legge
elettorale e poi la non partecipazione al voto: “Non condividiamo un
percorso accelerato sulla legge elettorale, che ha bisogno di condivisione anche con le opposizioni, tanto più nella delicata fase che l’Italia sta attraversando”.
Di Maio aveva poi sottolineato di “non condividere il testo base della legge elettorale
nel merito”. Si era detto favorevole, tuttavia, all’apertura di “un
percorso di riforme ampio, omogeneo e frutto di una visione organica di
riforma dello Stato”.
”La nostra preferenza – aveva ribadito il capogruppo renziano – rimane
il modello maggioritario, ma se la maggioranza insiste sull’impostazione
proporzionale bisogna avviare parallelamente interventi di sostanziale
riforma delle istituzioni”.
Oggi la svolta con la presa di posizione del leader del di Iv.
Renzi: “Proporzionale? Prendiamo tutto del tedesco”
Sulla legge elettorale Renzi ha sempre sostenuto la stessa linea, ovvero “si va a votare, la sera delle elezioni si sa chi ha vinto e si fa un ballottaggio”.
Qualche giorno fa aveva parlato di una doppia possibilità: “elezione diretta del capo del governo e comunque ballottaggio tra i due che arrivano prima, un sistema vicino a quello francese. Chi decide viene scelto dai cittadini”.
“L’alternativa che preferiscono Pd e M5S – aveva argomentato, riferendosi agli alleati di governo – é il sistema proporzionale, ma allora dico che accanto alla legge proporzionale con sbarramento alla ‘tedesca’, mettiamo anche le altre caratteristiche del modello tedesco: la sfiducia costruttiva e soprattutto il monocameralismo. Se vogliamo fare le riforme, facciamole”.
REP.IT
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