Covid in Italia, Sileri: «Ora arriva anche l’influenza, la situazione si complica. Ai primi sintomi fate i test»
«No, questo va evitato assolutamente: non dobbiamo lasciare le persone in casa ma far sì che abbiano una risposta in brevissimo tempo: oggi per il risultato di un tampone ci vogliono anche più di due giorni, con il rischio di intasare gli ospedali anche in caso di negatività».
Quindi?
«Quindi oltre ai tamponi ci sono i test salivari che si usano già negli areoporti e ora anche a scuola: sono più economici, danno il risultato quasi in tempo reale ed evitano una quarantena inutile».
È d’accordo nel ridurre la quarantena?
«Lo sono per chi ha avuto solo contatti indiretti con un positivo: oggi conosciamo di più il virus, e sappiamo che l’incubazione è tra i 4 e i 6 giorni, quindi già al settimo giorno si può fare un tampone e sapere se si è positivi. In caso negativo, isolarsi per altri 7 giorni è inutile, oggi vengono messe in quarantena troppe persone. Diverso il discorso per chi è positivo per cui la quarantena di due settimane è giusta».
Come si stanno comportando gli italiani?
«Sono bravissimi, ma bisogna continuare a rispettare in maniera rigida le 3 regole: mascherina, distanziamento, pulizia delle mani».
Perché in Francia e Spagna la situazione sembra fuori controllo?
«Forse hanno capito tardi l’importanza di rispettare le regole, all’estero non sono mai stati così rigidi come in Italia».
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