Stipendi livellati. La retorica anti casta uccide il merito
La narrazione dell’uno vale uno, quella che fece pronunziare le memorabili parole “questo lo dice lei“ alla viceministro Castelli (titolo di studio, laurea triennale in economia) rivolgendosi a Piercarlo Padoan (professore universitario di economia), la narrazione dell’uno vale uno, dicevamo, mette tutti sullo stesso piano, bravi o cretini, belli o brutti, preparati o apprendisti stregoni, così nel momento in cui siamo tutti uguali, tutti dobbiamo guadagnare il meno possibile.
L’unico livellamento ammesso è al basso, l’unico stimolo che si trasmette è fare poco. Tridico finisce così vittima di quella retorica che l’aveva portato alla guida dell’Inps, ma non è l’unica vittima. La vittima principale è l’Italia, tutti noi, schiavi come ci hanno fatto diventare di una mentaliltà che non incentiva il merito e la sua giusta remunerazione, e una selezione della classe dirigente in base alle competenze e ai sacrifici per ottenerle. L’esatto contrario di ciò che serve a un Paese che si deve tirare fuori dalle secche di una crisi senza fine.
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