Coronavirus, boom in Gran Bretagna: oltre 7mila casi. In Spagna 203 morti, in Francia 85
Il totale ufficiale delle vittime della pandemia censito nel Regno Unito sale – con l’aggiunta dei dati odierni – a 42.072,
secondo un calcolo che include tutti coloro che sono deceduti entro 28
giorni da una diagnosi registrata di contagio da Covid-19. Si tratta del
bilancio più pesante d’Europa in cifra assoluta, ma più basso rispetto a Paesi come Spagna o Belgio in rapporto alle rispettive popolazioni.
Le stime dell’Office for National Statistics, l’Istat britannico, che
inseriscono anche il numero di coloro che sono morti a distanza di oltre
un mese dal contagio – ma nei cui certificati di morte il Covid è
comunque indicato come possibile concausa – il totale salirebbe invece a
oltre 57.000, con un incremento di circa il 20%.
Parigi peggiora, 85 morti in Francia
La situazione epidemiologica di Parigi peggiora giorno dopo giorno e le cifre della capitale sono sempre più da regione in “allerta massima”, come Marsiglia e Aix-en-Provence, e non più di “allerta rafforzata” come è attualmente. Per ora il ministero della Salute assicura che nulla è stato deciso su un’ulteriore stretta, al di là della chiusura dei bar alle 22, delle palestre, e della limitazione a 1.000 persone per i grandi eventi pubblici. Eventuali nuove decisioni verranno adottate sulla base di osservazioni settimanali.
E in tutta la Francia sono oltre 8mila, 8.051 per la precisione, i nuovi casi di coronavirus registrati inelle ultime 24 ore. Lo hanno riferito le autorità sanitarie, che hanno annunciato anche altri 85 decessi: 59 avvenuti negli ospedali da ieri e 26 nelle case di cura nell’ultima settimana. Il bilancio complessivo in Francia dall’inizio dell’emergenza sanitaria è di 550.690 casi confermati e 31.893 morti in totale.
Spagna, quasi 10mila contagi
Il ministero della Salute spagnolo ha registrato altri 9.906 casi di coronavirus, di cui 2.586 nelle ultime 24 ore e altri 203 decessi legati alla malattia. Il totale dei contagi dall’inizio dell’epidemia sale a 758.172 e quello delle vittime a 31.614.
Olanda, numeri in crescita
In Olanda continuano a crescere i dati giornalieri sui contagi da coronavirus: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.011 contagi, un record negativo per il Paese dove da oggi entrano in vigore nuove misure per contrastare la pandemia. Nell’ultima settimana i nuovi casi sono stati oltre 20mila e sono stati registrati anche 102 morti.
Mosca, scuole chiuse
Il sindaco di Mosca, Sergei Sobianin, ha ordinato la chiusura di tutte le scuole dal 5 al 18 ottobre, a causa dell’aumento dei casi di coronavirus registrati negli istituti. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Sputnik. In Russia nelle ultime 24 ore si sono registrati 8.232 nuovi casi di Covid-19 e 160 persone sono decedute a causa del morbo.
Usa, oltre 300 nuovi morti
Gli Stati Uniti hanno registrato 33.037 nuove infezioni da coronavirus e 316 decessi correlati al Covid-19 nelle ultime 24 ore, secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University. Il totale dei contagi a livello nazionale ammonta ora a 7.148.045 casi. I decessi sono invece 205.072, secondo la stessa fonte.
E per la prima volta da mesi, il tasso di contagi giornalieri di coronavirus a New York ha superato il 3% (al 3,25%) e il sindaco Bill de Blasio ha detto che l’aumento è principalmente attribuibile ad alcuni focolai in nove aree di Brooklyn e del Queens. Si tratta soprattutto di zone con ampie concentrazioni di ebrei ortodossi, refrattari alle regole. Per questo de Blasio ha avvertito che già da domani potrebbero essere imposte nuove restrizioni: “Aumenteremo le misure ogni giorno, a seconda di ciò che accade e dei risultati dei test”. Se necessario, ha minacciato, la Grande Mela potrebbe agire rapidamente per vietare i grandi raduni e chiudere le attività non essenziali.
Israele, record choc
Israele ha superato gli Usa nel rapporto tra morti e numero di abitanti. Allo stesso tempo è al vertice dei Paesi con il più alto numero di nuovi contagi giornalieri, sempre rispetto alla popolazione. Il lockdown durerà probabilmente “più di un mese” e potrebbe “volerci molto più tempo”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu.
India, studio: 60 milioni di casi
Più di 60 milioni di indiani, dieci volte più dei numeri ufficiali, potrebbero essere stati infettati dal nuovo coronavirus, hanno annunciato oggi le autorità mediche responsabili della pandemia, citando uno studio nazionale basato sui test sierologici. Secondo i dati ufficiali, la popolazione indiana, con oltre 6,1 milioni di casi su 1,3 miliardi di abitanti, è la seconda più colpita dall’epidemia al mondo, dopo gli Stati Uniti. Ma gli esami del sangue effettuati su 29.000 persone in 21 Stati indiani tra metà agosto e metà settembre, mostrano che il numero di persone infette potrebbe essere molto più elevato.
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