Decreti sicurezza, i dubbi dei 5S. L’aut aut di Zingaretti: agire subito
Politicamente, è il punto più rilevante del tour lombardo del segretario dem, tre comizi in quattro ore, a Voghera, Saronno e Legnano, una media quasi salviniana. Zingaretti mancava dalla regione dal famigerato aperitivo con Beppe Sala nell’incauta fase «riapriamo tutto» d’inizio Covid, quando il virus se lo prese anche lui. È l’occasione per togliersi qualche macigno dalle scarpe: «Nessuno si permetta di dire che sono corresponsabile perché facevo gli aperitivi a Milano. Io a Milano sono venuto a portare la mia solidarietà alla città ferita. Ma lì ho sempre rispettato le regole di comportamento stabilite dalla Regione Lombardia», insomma dal centrodestra. «Non mi sognerei mai di dire di non rispettare le regole perché sono sbagliate, come spesso fa la destra. Ecco la differenza fra noi e loro». Per Sala e i suoi amletici dubbi se ricandidarsi o no, solo elogi: «Non devo convincere nessuno. Ma è stato un sindaco eccezionale, fra i migliori del Paese, che ha guidato una città complessa facendone una capitale mondiale». Il quale Sala, però, a Saronno dove hanno parlato insieme, ha ricordato al segretario che in Italia «c’è una questione Sud ma anche una questione Nord, e io non voglio che il Nord sia rappresentato solo dalla Lega».
Intanto Zingaretti chiama a raccolta tutti «per evitare il rischio della destra», dice che nel M5s «c’è finalmente un’evoluzione positiva, perché adesso governiamo da alleati e non da avversari» e poi naturalmente smentisce l’asse con Di Maio di cui sono pieni i giornali, «nessun asse privilegiato con nessuno, ma dialogo con tutti». E il Mes? «Se votate Pd arriverà». Il comizio a Voghera va bene, gente e applausi, e dire che per strada non c’è nemmeno un manifesto con la faccia del Zinga (mentre c’è quella di Omar Codazzi, star del concerto terminale della campagna, venerdì al Palaoltrepò), la battaglia di Voghera è difficile ma non impossibile, anche se la candidata di centrodestra parte dal 49 e rotti del primo turno. Però, segretario, come mai non ha nominato Conte nemmeno una volta, né con i giornalisti né dal palco? «Ma con Conte il rapporto è ottimo, ci sentiamo quasi tutti i giorni e quando c’è bisogno ci vediamo pure. Il governo è solido e se tutti si comportassero come me lo sarebbe ancora di più».
LA STAMPA
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