Renzi chiede un nuovo contratto di Governo: “Entri Zingaretti o Orlando”

“Conte non è in discussione. Il tavolo per decidere che fare è un dovere morale verso il Paese. Decidere chi deve fare quelle cose, rafforzando eventualmente la squadra, è conseguenza, non premessa, del tavolo politico. La questione riguarda soprattutto la leadership del Pd. Se il segretario Zingaretti accettasse di entrare al governo, o al limite il vicesegretario Orlando, la maggioranza sarebbe più forte”. A proporre una verifica e un nuovo contratto di governo è l’ex premier Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in un’intervista a Repubblica.

“La crisi economica dovuta al Covid durerà ancora minimo un anno. O la politica si muove, o arrivano i tecnici”, avverte Renzi, che esorta: “Mettiamoci attorno a un tavolo, in un eremo o a Palazzo Chigi, non importa. Purché alla fine di lì si esca con le scelte finali su lavoro, Mes, Autostrade, Ilva, Recovery Fund, legge elettorale, infrastrutture. E quel patto poi si scolpisca nella pietra”, sottolinea. “Non possiamo andare avanti di emergenza in emergenza solo contro Salvini. O si fa il salto di qualità ora, o mai più”. Il tavolo, aggiunge, “ci servirà anche per l’individuazione del candidato presidente della Repubblica tra 15 mesi: serve un europeista, non un sovranista”.

Sul contratto di governo, “il problema del Conte 1 non era l’idea del contratto, ma il suo contenuto. Bisogna cambiare i decreti sicurezza, bene la svolta di Conte su quota 100, ottimo il nuovo posizionamento in Europa dietro alla Merkel e non ai gilet gialli”, dice Renzi. “E se non vogliono cancellare subito il reddito di cittadinanza, iniziamo col rimandare a casa Mimmo Parisi, il capo di Anpal. Lui è il responsabile del fallimento dei navigator: rimandiamolo di corsa in Mississippi. Se serve gli pago il biglietto aereo purché sia solo andata”.

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