Davide Casaleggio: “Se M5S diventa partito, lo farà senza di me”

“Qualora, per qualche motivo, si avviasse la trasformazione in un partito, il nostro supporto non potrà più essere garantito, dal momento che non sarebbe più necessario poiché verrebbero meno tutti i principi, i valori e i pilastri sui quali si basa l’identità di un MoVimento di cittadini liberi e il suo cuore pulsante di partecipazione che noi dobbiamo proteggere”. Davide Casaleggio ricorda di aver svolto gratuitamente il suo incarico a sostegno del Movimento, di aver rifiutato un Ministero, di aver rispettato i ruoli anche quando non era d’accordo, di aver sopportato “insinuazioni, attacchi e calunnie nei miei confronti e nei confronti di mio padre”,  ma dice che è arrivato “il momento di prendere posizione” nella battaglia interna al Movimento 5 stelle, che vede tra i bersagli anche la piattaforma Rousseau.

Lo fa sul blog delle Stelle con un lungo intervento contro le spinte alla trasformazione di M5S in un partito e a difesa del lavoro di Rousseau, strumento voluto dal padre Gianroberto Casaleggio per “tutelare la comunità del Movimento garantendo ampi spazi di espressione della sua volontà generale”. Questo perché, spiega il figlio del fondatore, “conosceva profondamente l’animo umano e non gli sfuggiva la possibilità che qualcuno, una volta eletto nelle istituzioni, avrebbe potuto provare, perseguendo il proprio interesse carrieristico, ad annullare il ruolo degli iscritti e il concetto stesso di portavoce”.

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