Coronavirus, morto lo stilista Kenzo: aveva 81 anni
Lo stilista giapponese Kenzo Takada è morto all’età di 81 anni a causa del coronavirus, all’ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, a Parigi dove era ricoverato da giorni. La notizia ha scosso il mondo della moda che proprio in questi giorni è nella capitale francese per la fashion week. Kenzo, che comunque aveva lasciato le passerelle nel 1999 (ora la maison è del gruppo Lvmh) continuava ad essere un punto di riferimento per quello che dagli anni Settanta e sino al suo ritiro aveva raccontato con il suo stile, colorato e originale, frutto dalla sua sconfinata cultura e curiosità: «Mi fa piacere che dicano che ho influenzato le persone, ma in realtà sono io ad essere influenzato da loro. Il mondo in cui vivo è la mia influenza».
Diceva sempre a chi gli rendeva il merito: dal power flower, all’animalier, ai colori sgargianti, queste le sue firme negli anni. Nato a Himeji nella prefettura giapponese di Hyogo il 23 febbraio del 1939, quinto di sette figli, sin da bambino non nasconde la sua passione per la moda e per gli abiti. Ma i suoi genitori non gli permettono di assecondare la sua creatività. Sceglie di studiare letteratura inglese.
Ma a vent’anni prende la sua strada e parte per Tokyo, si iscrive a una scuola di moda. Tempo sei anni e nel 1965 vola Parigi. Come non farsi coinvolgere da quel clima in divenire: fra le eleganze di Dior e Chanel e i modernismi di un Cardin o un Rabanne. Sfilate e sogni e tante cose da dire. «La moda è come il cibo, l’importante è non soffermarsi mai sullo stesso menù».
Nel 1970 apre la sua prima boutique: Jungle Jap nella bohemienne Galérie Vivienne. E il nome la dice lunga su quello che Kenzo Takanda racconta ai parigini: storie di jungle e animali e fiori, che ricordano l’Oriente da cui lui arriva.
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