Via i decreti sicurezza ma solo in parte. Pressing 5 Stelle sul Pd: non cancellate tutto
di ALESSANDRO FARRUGGIA
L’ultima trincea del Movimento 5 Stelle è il tentativo di bloccare la reintroduzione della protezione speciale (ex protezione umanitaria) per i migranti. Il pressing pentastellato per cambiare il testo del ministro Lamorgese (che fu condiviso a fine luglio dai capidelegazione di maggioranza), è in atto da giorni, lo stesso capo politico Vito Crimi ne ha parlato sabato col premier Conte. Ma fonti di palazzo Chigi dicono che, quando stasera il consiglio dei ministri affronterà la discussione del Dl che supererà i decreti Salvini, i grillini esprimeranno le loro riserve “con un approccio dialettico ma collaborativo”, rimandando alla discussione parlamentare un eventuale aggiustamento. In altre parole, niente barricate.
“Il problema – assicura il responsabile sicurezza del Pd, Carmelo Miceli – è superato. Le modifiche raccolgono le osservazioni del presidente Mattarella e della Corte Costituzionale e vanno oltre, garantendo diritti, integrazione e sicurezza”.
La bozza del decreto, composto da 9 articoli, stabilisce che il divieto di transito nel mare territoriale alle navi delle Ong tornerà in capo al ministro dei Trasporti (che deciderà d’intesa con Interno e Difesa) e, per le Ong che violano il divieto di navigazione, le multe non saranno più elevate dai prefetti ma eventualmente solo dopo un processo vero e proprio per violazione dell’articolo 1102 del codice della navigazione nel quale potrà scattare anche il reato penale, con pene fino a due anni.
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