Dl sicurezza: via libera in Cdm al nuovo decreto sull’immigrazione
”Sono convertibili in permesso di soggiorno per motivi di lavoro, ove ne ricorrano i requisiti”, si legge nel testo del dl, i permessi di soggiorno ”per protezione speciale”, per ”calamità”, per “residenza elettiva”, per acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide”, per ”attività sportiva”, ”per lavoro di tipo artistico”, ”per motivi religiosi”, ”per assistenza minori”.
Nel decreto è contenuto poi il passaggio dall’ammenda amministrativa, che arrivava fino a un milione per chi avesse salvato i migranti in mare, alla multa compresa tra 10 e 50mila euro applicabile solo al termine di regolare processo penale. “Nei casi di inosservanza del divieto o del limite di navigazione”, si legge nel dl, la “multa è da euro 10.000 a euro 50.000”. Inoltre, non è più prevista la confisca della nave, a condizione però che le navi che fanno salvataggi in mare lo comunichino alle autorità italiane e nel caso di navi straniere al proprio paese di appartenenza. In caso di violazione di queste condizioni le organizzazioni sarebbero perseguibili penalmente. L’altra modifica, in linea con le indicazioni del Capo dello Stato, riguarda la ‘particolare tenuità’ del fatto che non è più riferibile ai reati commessi nei confronti di tutti i pubblici ufficiali, ma solo agli ufficiali e agli agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria e nel caso di oltraggio a magistrati in udienza.
Torna poi la protezione umanitaria, denominata ‘Protezione speciale’, e viene reintrodotto il divieto di respingimento ed espulsione in Stati che violano i diritti umani. ”Non sono ammessi il respingimento o l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti – si legge nel testo -. Nella valutazione di tali motivi si tiene conto anche dell’esistenza, in tale Stato, di violazioni sistematiche e gravi di diritti umani”.
L’autorità competente all’adozione del provvedimento
di divieto di transito e sosta nel mare territoriale, nel caso in cui
questo provvedimento sia fondato su ragioni di ordine e sicurezza
pubblica, è il ministro dell’Interno, di concerto con
il ministro della Difesa e il ministro delle Infrastrutture, previa
informazione del presidente del Consiglio. Viene, inoltre, eliminato il divieto di registrazione
alle anagrafi comunali dei richiedenti asilo a cui ora sarà rilasciato
un documento di identità valido per tre anni. Nel Sistema di Accoglienza
e integrazione (Siai) vengono inclusi anche i casi di protezione
speciale. Inoltre, vengono distinti i servizi di primo livello per i
richiedenti protezione internazionale, che includono l’accoglienza
materiale, l’assistenza sanitaria, l’assistenza sociale e psicologica,
la mediazione linguistico-culturale, i corsi di lingua italiana, e i
servizi di orientamento legale e al territorio, dai servizi di secondo
livello, che hanno come obiettivo l’integrazione e includono
l’orientamento al lavoro e la formazione professionale.
Un capitolo del Decreto riguarda i minori stranieri non accompagnati,
che vengono esclusi dalle procedure accelerate dei provvedimenti di
allontanamento. In più, torna la regola del silenzio-assenso nell’iter
di rinnovo del permesso di soggiorno. Modifiche anche al periodo di
permanenza nei Cpr, che da 180 passa a un massimo di 90 giorni.
E infine il ‘daspo’ per la movida violenta e la norma per contrastare la vendita di droga tramite i siti web. La prima misura consiste nel divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per chi si è già distinto per episodi di violenza negli ultimi tre anni. Divieto che potrà essere imposto dal questore. Per i violenti che non rispetteranno il Daspo è prevista la reclusione che sale fino a due anni e una multa da 8.000 a 20.000 euro. La norma per contrastare la vendita di droghe tramite i siti web prevede che, come già accade per la pedopornografia online, la polizia postale tenga un elenco costantemente aggiornato dei siti web che sulla base di elementi oggettivi devono ritenersi utilizzati per l’effettuazione sulla rete internet di reati legati al traffico degli stupefacenti. Per questi siti si chiederà ai provider l’oscuramento e – in caso di mancato intervento del gestore entro 7 giorni – sono previste sanzioni da 50mila a 250mila euro.
Le reazioni
“Approvato ora in Consiglio dei ministri il decreto immigrazione. I decreti propaganda/Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e sicura. Un’Europa più protagonista”. Lo scrive su Twitter il segretario Pd Nicola Zingaretti.
“Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto immigrazione. Finalmente si superano i decreti Salvini e si lavora per una sana integrazione, nel rispetto dei diritti umani. Sicurezza e accoglienza non sono incompatibili ma sono due valori fondamentali da difendere”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, su twitter.
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