La previsione del Governo: “Nello scenario peggiore chiusure selettive”

Lo scenario di rischio è dettagliato a pagina 9 del capitolo I della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, la fotografia in tempo reale dell’economia italiana. È qui che il Governo mette nero su bianco quello che potrebbe accadere se la ripresa dei contagi dovesse aggravarsi: “Ciò – si legge nella bozza del documento – indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale”. Questa frase di una riga e mezzo dice due cose. La prima: l’esecutivo formalizza i timori di una recrudescenza della pandemia e le misure da mettere in campo. Lo fa per la prima volta con un documento ufficiale. La seconda: il conto economico da pagare sarebbe salatissimo.

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Il combinato disposto di questi due elementi ne genera un altro, più generale: uno scenario avverso, causato da un revival del virus, non solo va ipotizzato, ma va tenuto in considerazione al pari dello scenario tendenziale e di quello programmatico, che tengono conto rispettivamente dell’assenza di misure aggiuntive nel primo caso e di nuovi interventi nel secondo. In una frase: Covid impone ancora una volta il suo scenario, elevandolo a opzione che potrebbe diventare A invece che B. E il Governo non può tenere nei confronti di questa opzione un atteggiamento distaccato. Tutt’altro. Se nelle simulazioni degli scorsi anni venivano sempre indicati gli scenari di rischio, ma per variabili come il tasso di cambio dell’euro, il prezzo del petrolio, piuttosto che le condizioni finanziarie o lo spread, questa volta tocca al virus. Certo, un altro passaggio della bozza del documento dice che “la probabilità” di un’ondata di contagi così forte da richiedere nuovamente il ricorso al lockdown generalizzato “appare oggi minore”, ma non viene esclusa. 

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