Coronavirus, Speranza: “Virus diffuso, rischiano tutte le Regioni”
Nella diffusione del coronavirus “non c’è più una dinamica di territorialità come all’inizio”. Così Roberto Speranza riferendo alla Camera. “In questa seconda fase i numeri segnalano che la crescita è diffusa e generalizzata. Nessuna Regione può sentirsi fuori dai rischi che tutto il Paese corre”, ha quindi aggiunto il ministro della Salute, evidenziando che “da 9 settimane c’è una tendenza di crescita del contagio”.
Tuttavia l’Italia ha numeri “notevolmente più bassi rispetto ad altri Paesi europei. Insieme alla Germania, in questo momento è il grande Paese europeo che ha i dati migliori ma non possiamo sentirci fuori pericolo perché sono 9 settimane consecutive che i nostri numeri crescono”. Proprio in virtù dei dati, Speranza ritiene quindi che “sia giusta la scelta del governo di voler prorogare lo stato di emergenza al 31 gennaio“.
“Sale il livello di controllo contro assembramenti” “Lavoriamo per aumentare i livelli dei controlli perché gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci. Dobbiamo ricordare le regole essenziali come il lavaggio delle mani, oltre al’uso delle mascherine, è questo il Dpcm che approveremo. Sarebbe profondamente sbagliato dividersi su queste che sono le indicazioni della comunità scientifica per provare a contrastare il virus”.
“La tendenza è di un peggioramento” “In due mesi c’è stato un salto in avanti significativo dei casi: 3.487 ora sono i ricoverati e in terapia intensiva abbiamo 323 persone. Questi numeri ad oggi sono sostenibili per il nostro Ssn. E’ chiaro che rispetto ai giorni più difficili con 4mila persone in terapia intensiva la situazione è gestibile ma non possiamo non vedere la tendenza. Il virus – ha sottolineato il ministro – circola e continua a mandare persone in stato di grande sofferenza.
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