Pagamenti elettronici, nessuna commissione alle banche solo fino a 5 euro. Commercianti delusi
di ROSARIA AMATO
ROMA – Nessuna commissione per i pagamenti elettronici fino a 5 euro: è questo l’aÈdelle commissioni dovrebbe basarsi su un’adesione volontaria delle banche, per evitare l’intervento dell’Antitrust.
Il governo ha già registrato un sostanziale consenso sull’iniziativa: ci sono istituti che tra l’altro si sono mossi per proprio conto, come Intesa Sanpaolo, che ha già tagliato dall’inizio di settembre le commissioni per i pagamenti su Pos fino a 10 euro. E altri che hanno aderito a iniziative per promuovere il commercio colpito dal Covid: lo ha fatto per esempio il Monte dei Paschi di Siena, a favore dei piccoli esercenti propri clienti che, attraverso Nexi, hanno beneficiato di una riduzione delle commissioni sulle transazioni di piccolo importo. Oppure anche American Express cheha attivato Shop Small, un programma di incentivazione degli acquisti per i consumatori e di sostegno alle attività dei piccoli esercizi commerciali.
Ci sono anche diverse banche che preferirebbero affrontare la questione del taglio delle commissioni non in modo generalizzato, ma piuttosto attraverso accordi commerciali con segmenti specifici di clientela. In linea di massima, però, si registra una ampia disponibilità sulla questione, anche se sembra esclusa la possibilità di arrivare a cifre più alte: si era parlato di un taglio per i pagamenti fino a 25 euro, il tetto vigente per i pagamenti con carta contactless senza digitare il Pin. Ma sembra da escludersi che si possa arrivare a una cifra del genere, che per i commercianti rappresenta invece un tetto più che ragionevole.
Da un’indagine dell’Osservatorio Credito Confcommercio emerge che il 67% delle imprese considera “non vantaggiosa” l’accettazione delle carte di credito e debito: il primo motivo di insoddisfazione (95%) è legato proprio ai costi di gestione e delle commissioni. Circa la metà degli esercenti si è rivolto alla propria banca per trattare una riduzione delle commissioni, ma il 60% non ha ricevuto soddisfazione. Il 75% degli esercenti considera prioritaria la riduzione dei costi nell’ottica di una spinta generale alla diffusione delle carte, ma non si riferisce soltanto alle commissioni: il 23% per esempio chiede di ridurre i costi di installazione e gestione. Secondo l’organizzazione è fondamentale, nel piano Cashless che il governo sta per varare, “definire condizioni di convenienza per tutti i soggetti utilizzatori di sistemi elettronici di pagamento, inclusi gli esercenti”. Inoltre, l’impatto economico a carico di chi mette i sistemi di pagamento elettronici a disposizione dei consumatori finali “dovrebbe essere invece pressoché nullo”.
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