Allarme di Confindustria: “Preoccupa l’aumento dei contagi, recupero del Pil più debole”
L’aumento dei contagi da Covid-19 rappresenta “una fonte di incertezza e di preoccupazione sulle prospettive future” con evidenti ricadute sull’economia italiana. A lanciare l’allarme è il Centro studi di Confindustria negli ultimi scenari economici. Si stima che nel 2020 il Pil registrerà una “caduta storica”, un crollo del 10%: si torna indietro ai livelli di 23 anni fa. La risalita sarà “difficile”.
Gualtieri: “Serve cambio paradigma, il -9% può migliorare” – All’allarme di Confindustria il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri risponde dicendo che il rapporto Csc è “solido e condivisibile, molto in sintonia con l’impostazione che abbiamo dato alla Nadef (la Nota d’aggiornamento al Def) e che intendiamo dare al Recovery Plan, partendo proprio dal titolo, la necessità di un cambio di paradigma, perché il problema dell’italia non è solo fare arrivare la seconda parte della V il più alto possibile ma affrontare i problemi strutturali su andamento del Pil, produttività e occupazione”. E aggiunge che “il rimbalzo c’è ed è superiore alle previsioni: il terzo trimestre sarà molto buono e anche questo -9% che stimiamo è uno scenario che potrebbe essere perfino rivisto al meglio se il quarto trimestre sarà anche di moderata crescita”.
Bonomi: “Industria locomotrice d’Italia, dateci velocità” – Con il pesante impatto dell’emergenza, dice il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, “e un debito pubblico che necessariamente sale, c’è una produzione industriale che fortunatamente rimbalza ed è motivo di orgoglio per noi”, dimostra che l’industria è “un asset importante del Paese, è il locomotore del treno Italia” . e avverte: “Tutti i vagoni devono correre. E’ importante che corra la locomotrice, diamo velocità alla locomotrice”.
Secondo i dati di Confindustria, nel 2021 si avrà un recupero con un Pil a +4,8%, non includendo però la prossima manovra di bilancio e l’utilizzo delle nuove ingenti risorse europee. . La dinamica del biennio è lievemente peggiore rispetto alle ultime previsioni, diffuse a maggio, quando il Centro studi di Confindustria stimava una diminuzione del 9,6% nel 2020 e un rimbalzo del 5,6% nel 2021. A pesare è l’incertezza legata all’aumento dei contagi.
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