Bonaccini al governo: confronto con le Regioni. “Misure mirate per evitare altro lockdown”
di PAOLO ROSATO
Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza Stato-Regioni, teme che questa seconda ondata di contagi cresca ancora?
“Sì, è il rialzo a cui stiamo assistendo che preoccupa, soprattutto per l’accelerazione degli ultimi giorni. Concentriamoci su ciò che va fatto per contrastare la ripresa del virus: rispetto rigoroso delle regole di sicurezza, il rafforzamento dei controlli, l’attività di tracciamento, il numero e la velocità dei tamponi”.
È in arrivo un nuovo Dpcm: come pensano di muoversi le Regioni, si armonizzeranno con i provvedimenti del governo?
“Dovranno essere decisioni condivise. Il presidente Conte ha indicato nella collaborazione con le Regioni il punto di forza nella gestione dell’emergenza e il presidente Mattarella ha ricordato che tenere l’Italia aperta è responsabilità di tutti”.
Le Regioni dovrebbero essere ascoltate di più?
“Il governo ha già accolto la nostra richiesta di riattivare la cabina di regia con Regioni, Province e Comuni. Coordinamento nazionale e valorizzazione dell’autonomia restano il modo migliore di contrastare il virus”.
Condivide l’imminente stretta sulla movida e sui locali?
“Potranno esserci misure mirate all’evitare assembramenti e situazioni pericolose. La cosa più importante è intervenire in modo puntuale, salvaguardando il più possibile sia le attività economiche che quelle sociali. Ma per riuscire, ripeto, serve la responsabilità di tutti e un più rigoroso rispetto dei protocolli”.
Applicherebbe di nuovo le zone rosse in regione?
“Chiudere Medicina è stata la scelta più difficile per me, ma alla fine si è rivelata quella più giusta. Non possiamo tornare alla situazione dei mesi passati, quando fu necessaria una decisione così dura. Stiamo lavorando ogni giorno per evitarlo. Quando si tratta di decidere il mio compito è farlo. Contano i fatti non le chiacchiere”.
È preoccupato per le nuove ricadute economiche?
“Non siamo nelle condizioni di dover decidere chiusure generalizzate. Ribadisco che misure mirate oggi devono servire a evitare blocchi totali domani. Quello che non ci possiamo permettere è dover tornare alle misure drastiche dei mesi scorsi”.
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