Coronavirus, l’istituto superiore di Sanità: ecco i 4 scenari in base all’Rt
È una «cassetta per gli attrezzi» il documento appena pubblicato dall’istituto superiore di sanità che indica alle Regioni gli strumenti per prepararsi ad affrontare la possibile recrudescenza dell’epidemia nella stagione autunno/inverno. Una fase molto critica in cui la circolazione contemporanea del virus pandemico e di quelli influenzali potrebbe creare le condizioni per un duro colpo alla rete sanitaria. Che dunque va «rimodulata». Sono quattro gli scenari descritti dallo studio intitolato «prevenzione e risposta a Covid-19, evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-inverno».
I quattro scenari sono basati sul calcolo dell’Rt, l’indice di riproducibilità del virus, ossia quante persone possono essere contagiate da ogni caso di infezione. Scenario 1, la trasmissione resta localizzata, cioè caratterizzata da focolai, rispetto al periodo luglio/agosto, con un Rt regionale sopra la soglia dell’unità (quella di sicurezza ai fini del contenimento dell’epidemia) e un’incidenza (nuovi casi per 100mila abitanti) bassa. Nel secondo scenario la trasmissione si configura sostenuta è diffusa, ma gestibile, caratterizzata da Rt tra 1 e 1.25. È la fase in cui si colloca attualmente l’Italia che nell’ultimo monitoraggio era ferma a livello nazionale sullo 1.06 con punte che regionalmente non superavano 1.25. Scenario 3, la trasmissione è sostenuta è diffusa, con rischio di tenuta del servizio sanitario nel medio periodo. Significa che nel giro di un mese e mezzo si potrebbero determinare criticità. In questo caso l’Rt oscilla tra 1.25 e 1.50.
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