Coprifuoco e restrizioni verso il nuovo Dpcm. “I parrucchieri restano aperti”
Un’altra ipotesi che si è affacciata nei rumors è quella di un possibile lockdown limitato al weekend. Di certo si va comunque verso una stretta per limitare la movida. “Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Smart working
Altra riflessione riguarda il lavoro agile da casa: si pensa ad introdurre un’obbligatorietà al 70% per consentire il decongestionamento dei trasporti pubblici ed evitare assembramenti. Durante il confronto Stato-Regioni (vedi più sotto) il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito la necessità di spingere sullo smart working: “Arrivare anche al 70-75%”.
Lo sport
Probabile è anche la stretta sugli sport da contatto, sia di base che a livello agonistico, gestiti dalle società dilettantistiche, con l’alt ad allenamenti e partite. Si sta peraltro ancora discutendo se vietare le partite e consentire gli allenamenti.
Sale gioco
Verso lo stop a sale gioco, bingo e scommesse
L’incognita palestre
Una discussione è in corso nell’esecutivo se tornare a chiudere anche le palestre, le piscine e ii circoli o se mantenerli aperti. Su questo aspetto specifico non c’è uniformità di vedute. Nettamente contrario a una chiusura il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Parrucchieri e centri estetici
Stando a fonti di governo, non chiuderanno – come qualcun paventava – negozi di parrucchiere e centri estetici. La misura non è sul tavolo della discussione in vista del nuovo dpcm con le norme anti contagio.
Il nodo scuola
Poi c’è la scuola. Tutti, a partire dalla ministra Lucia Azzolina, sono concordi nel dire che le scuole devono restare aperte. Ma c’è stato lo strappo del governatore della Campania, De Luca, che le ha chiuse per due settimane provocando la dura reazione della ministra Azzolina. E non sono mancate le Regioni che hanno chiesto la didattica a distanza per gli alunni delle ultime classi delle superiori. Richiesta ribadita oggi al vertice con Governo e Cts. “Orari scaglionati per le scuole e favorire il più possibile la didattica a distanza per le scuole superiori”.
Le Regioni
In primo piano il rappoprto tra Stato centrale e Regioni. Questa mattina è durato due ore il coordinamento tra le Regioni e governo, con i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri (“Non siamo in una fase drammatica ma gli italiani ci aiutino”) per un approfondimento decisivo prima di passare alla stesura del nuovo Dpcm. A quanto si apprende sul tavolo, tra le questioni, quella dei trasporti, e quella della didattica a distanza per le scuole superiori.
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia ha ribadito che il Dpcm sarà condiviso con le Regioni e poi ha sottolineato: “La cintura di protezione della prevenzione territoriale va irrobustita ogni giorno di più. Su tamponi, terapie intensive, medici di base serve essere tempestivi, immediati e collaborativi. Massima attenzione del governo e disponibilità totale”. Durante l’incontro è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Se guardo i numeri degli altri Paesi le nuove misure sono necessarie per evitare di arrivare a quei livelli. Abbiamo deciso di lavorare su un nuovo dpcm condividendo con voi le misure, raccogliendo vostre osservazioni e indicazioni del Cts.
Attività essenziali
Speranza ha poi illustrato la ratio del nuovo provedimento. “L’idea di base è l’irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi. Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola. Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”.
QN.NET
Pages: 1 2